Lucio Ficara, La Tecnica della scuola 23.4.2016
– Fare l’insegnante non è affatto un lavoro facile, serve essere giustamente autorevoli, dotati di un particolare autocontrollo, avere equilibrio, buone doti relazionali e uno stato psicoattitudinale ottimale.
Gestire le classi, confrontarsi con centinaia di genitori, svolgere le programmazioni, valutare, espletare le incombenze burocratiche, formarsi e aggiornarsi, da ora in avanti essere valutati, sono compiti che pretendono il massimo della concentrazione e del benessere mentale. Nell’era della valutazione degli insegnanti e del preside super manager, le problematiche per i professori si sono amplificate, i loro ritmi di lavoro si sono fortemente dilatati, e a volte capita che qualche prof, non riuscendo a vivere bene il contesto, cada in uno stato di malessere e di frustrazione, con la conseguente perdita dell’autocontrollo.
Infatti sono in palese aumento, i casi di docenti che perdono le staffe e sconfinano in comportamenti censurabili. Ecco che sono in aumento i provvedimenti disciplinari presi ai danni degli insegnanti, e anche i trasferimenti d’ufficio per manifesta incompatibilità ambientale.
Si ricorda che questi ultimi provvedimenti sono presi dal dirigente responsabile dell’ufficio scolastico regionale, che ha il potere, in casi particolarmente gravi, di applicare anche l’art. 468, del D.L.vo n. 297/94.
Si tratta dell’applicazione della norma del trasferimento d’ufficio del personale docente per incompatibilità, che se ricorrono i motivi d’urgenza, può essere disposto, sempre dal Direttore generale dell’USR, anche durante l’anno scolastico.
Nei casi più gravi si può fare riferimento anche al D.P.R. 171/2011 recante il “Regolamento di attuazione in materia di risoluzione del rapporto di lavoro dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche dello Stato e degli enti pubblici nazionali in caso di permanente inidoneità psicofisica” a norma dell’articolo 55-octies del D.Lgs. 165/01. Quindi è necessario che i prof sappiano i rischi che corrono ad avere comportamenti fuori le righe, ripetuti e continuativi. Trattare male gli alunni, perdere il controllo in classe, può costare caro per il docente.
Come nel caso di un docente piemontese, per cui la Cassazione, di recente, ha confermato il giudizio di inidoneità all’insegnamento a causa del fatto che lo stesso docente perdeva il controllo per via di un disturbo della personalità che lo faceva diventare aggressivo e rancoroso nei confronti degli alunni.
Anche trattare male i colleghi, criticandone la loro didattica con gli alunni, minacciare e insultare i colleghi, offendere l’onorabilità delle Rsu e del Ds durante attività collegiali, può rappresentare un motivo di forte incompatibilità ambientale, tanto da spingere il dirigente dell’ufficio scolastico regionale a disporre con immediatezza un trasferimento d’ufficio.
È utile sapere che tali comportamenti che possono terminare con trasferimenti d’ufficio, censure e nel caso di recidive, con sanzioni disciplinari più pesanti, pregiudicano l’acquisizione del riconoscimento economico del bonus sulla valutazione e anche la possibilità di partecipare ai concorsi per dirigente scolastico.