Sentenza tombale sui diplomati magistrali? Hanno perso tutti

dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 27.2.2019

– In questi anni troppi sono stati i ricorsi temerari,

scaturiti dell’afasia della politica e del MIUR.

La sentenza del Consiglio di Stato del 27 febbraio 2019 ha ribadito quanto già deciso in precedenza dallo stesso Consiglio di Stato:
il diploma magistrale conseguito entro l’a.s. 2000-2001 non ha valore abilitante ma è titolo che consente la partecipazione ai concorsi ordinari per l’insegnamento.

La sentenza era di fatto prevedibile, se non scontata.

Sono anni che su tale questione si sono contrapposti gli interessi sacrosanti di chi, applicando una legge dello Stato, aveva conseguito una laurea magistrale in Scienza della Formazione con tirocini inseriti nel curriculum e chi, interpretando norme contraddittorie del MIUR, delle varie leggi di bilancio e delle riforme confuse sul reclutamento aveva fatto affidamento sulla validità abilitante del semplice diploma magistrale.

Non siamo sicuri che la sentenza del 27 febbraio rappresenti una pietra tombale. In questi anni troppi colleghi (ora ex) hanno lavorato nella scuola facendo affidamento su ricorsi che erano spesso temerari, approfittando dell’afasia della politica e del MIUR e di qualche illusione vagheggiata ad arte da abili studi legali.
Tra questi colleghi alcuni avevano alle spalle una gavetta dura e lunga. Altri si sono improvvisati insegnanti.

A tali situazioni deve essere data una risposta chiara. A partire dal principio che per fare l’insegnante serve passare una procedura concorsuale seria. Come si fa con i nostri studenti: senza scorciatoie.

Insegnare non è un lavoro qualsiasi. Tanto meno può essere un serbatoio di compensazione utile a risolvere il problema cronico della disoccupazione (giovanile e non) del nostro paese.

Crediamo altresì che debba essere ribadito il principio che sia ora di finirla con ricorsi che mettono i colleghi in conflitto tra di loro,  offuscando i diritti di tanti in una incredibile lotta tra poveri.

Così come devono essere riconosciuti i diritti di tanti precari che con grandi sacrifici hanno insegnato per anni nelle scuole statali, spesso lontane da casa, senza il riconoscimento del diritto alla stabilizzazione così come riconosciuto dalla Sentenza della Corte Europea del 26/11/2014.

Calcolando l’andamento pensionistico nella scuola italiana nei prossimi anni avremo bisogno di tantissimi docenti. Lavoriamo affinchè i “licenziamenti” si trasformino in percorsi concorsuali dedicati. Il resto lo lasciamo a sindacati come ANIEF che ha speculato sui ricorsi e ha creato false aspettative ai ricorrenti. La triste stagione in cui il sindacato gestisce la lotta tra lavoratori deve finire.

 

Gilda degli Insegnanti della Provincia di Venezia

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Sentenza tombale sui diplomati magistrali? Hanno perso tutti ultima modifica: 2019-02-27T22:30:13+01:00 da
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