Pasquale Almirante, La Tecnica della scuola, 27.3.2017
– In attuazione di quanto previsto dall’articolo 2 comma 3 del Dpr 80 del 2013 del Regolamento sul Sistema nazionale di valutazione, il Miur ha emanato la direttiva numero 11 sulle priorità strategiche da sviluppare per gli anni scolastici 2014-2015, 2015-2016, 2016-2017 e in ottemperanza alla legge 107 che ha reso triennale il Piano dell’offerta formativa, il primo dei quali è stato elaborato dalle scuole in riferimento al triennio 2016-2017, 2017-2018, 2018-2019, il Sistema nazionale di valutazione è diventato un punto di riferimento ineludibile.
Pertanto, si fa carico di divulgare Il Sole 24 Ore, in attesa dell’emanazione di una nuova direttiva che, secondo il Regolamento, ha periodicità almeno triennale, con la nota 2182 del 28 febbraio, il Miur intende fornire alle scuole indicazioni per riconsiderare i tempi del procedimento di valutazione previsto dalla direttiva 11, allineandoli e armonizzandoli con i processi attivati dalla legge 107.
In sintesi, dunque tutte le scuole, statali e paritarie, saranno chiamate ad aggiornare i propri dati attraverso il questionario scuola e di percezione e a rivedere, solo se opportuno e necessario, le analisi e le autovalutazioni del precedente Rapporto di autovalutazione (Rav). Naturalmente, scrive Il Sole, i possibili aggiornamenti devono essere motivati dai cambiamenti intervenuti nella scuola e devono essere confortati da dati ed evidenze. In particolare, per il possibile aggiornamento, determinanti risulteranno le osservazioni pervenute ai presidi in merito alla definizione degli obiettivi interni al proprio incarico, ove difformi dalle priorità interne al Rav, così come le osservazioni dei Nuclei esterni di valutazione (Nev) nel momento in cui la scuola è stata oggetto di visita.
Necessario prevedere l’effettuazione della rendicontazione sociale e l’estensione dei tempi di realizzazione del Piano di miglioramento (PdM) allo scadere del triennio di vigenza del Ptof, ovvero nell’anno scolastico 2018-2019, anche per far sviluppare alle scuole una maggiore familiarità con le dinamiche e le problematiche del miglioramento e di avere a disposizione una prospettiva temporale più ampia per raggiungere i traguardi.
Infine il Miur, entro l’anno scolastico 2016-2017, svolgerà un monitoraggio dei PdM per comprendere come le istituzioni scolastiche, nella loro autonomia, stanno operando per promuovere il miglioramento.
I dati del monitoraggio, conclude Il Sole 24 Ore, verranno diffusi e permetteranno ad ogni scuola di confrontarsi con le scelte delle altre istituzioni scolastiche.