Astolfo sulla luna, 1.7.2025.
Il pedagogista Daniele Novara propone l’abbandono della verifica dei contenuti in nome degli “apprendimenti applicativi”.
Il pedagogista Daniele Novara ha criticato recentemente la circolare Mim del 28 aprile us sull’assegnazione del lavoro domestico e sulla programmazione delle verifiche a scuola affermando che “i compiti sono a discrezionalità degli insegnanti, ma la scuola è altro”. Ora si scaglia contro la maturità, a suo dire “un esame al limite del religioso.” Il concetto stesso di “maturità”, con cui il ministro vuole sostituire l’attuale “Esame di stato”, è considerato dallo studioso “ineffabile e e aleatorio”.
Per capire cosa propone in alternativa invitando ad “abbracciare gli apprendimenti applicativi”, bisogna specificare che il suddetto studioso ha creato un metodo che ha battezzato “pedagogia maieutica” e che viene delineato in un sito dedicato[1]. Rinvio gli interessati all’esplorazione del medesimo, fermandomi sulla sua “critica severa all’esame di Stato, definito anacronistico e basato su un modello educativo superato.“ [2]
In sostanza Novara – che in un post su Facebook racconta “Io feci l’esame di maturità nel 1976 e durante quei giorni vidi scene abbastanza suggestive“ – risale ancora più indietro, ossia alle radici storiche del sistema: “Quando Gentile nel 1923 fa l’impianto piramidale della scuola e all’apice mette il liceo classico, era ancora l’epoca di una scuola italiana basata su un modello religioso e di somministrazione della verità“. Dunque secondo Novara, la maturità entra dentro questa visione arcaica che si rifà ad un “sapere definitivo” fatto di “conoscenze intangibili” che gli studenti devono dimostrare di aver assimilato: “essere maturo rispetto a questo afflato definitivo di conoscenze”.
Nel nostro piccolo osserviamo, così si discuteva oggi con un caro collega sulla cinquantina, che le nuove leve di docenti faranno sempre più fatica ad avvicinarsi a queste conoscenze intangibili, che poi non sarebbero altro che gli argomenti previsti dai famigerati programmi ministeriali.
Infatti la proposta di Novara consiste nell’abbandono della verifica dei contenuti in nome dei sunnominati “apprendimenti applicativi“.
L’esempio proposto dal pedagogista nell’intervista da cui ho tratto queste informazioni è il seguente: “Se fai il liceo scientifico dovresti essere in grado di mettere insieme risposte sul cambiamento climatico, il viaggio su Marte, le specie a rischio, i modelli matematici che ci permettono di tutelarci rispetto all’AI”. In altre parole, se non erro, collegare una serie di argomenti previsti dal programma di fisica del triennio di quell’indirizzo di studi (che il ministro pare voglia salvare, ma che – nel caso degli istituto tecnici e professionali – verrà ridotto di un terzo)[3].
A tal proposito, sempre con il collega, oltre a mettersi le mani nei capelli dalla disperazione del dover far man bassa dei contenuti, perché è questo che ci è stato ordinato di fare nel prossimo “sperimentale” anno scolastico, ci si chiede in che modo si potrà andare aldilà di una banale chiacchierata su questi ed altri temi di attualità, senza provare a far acquisire agli studenti un minimo di metodo scientifico, cosa che ci pare esclusa in partenza dal nostro pedagogista.
Tornando all’esempio di Novara, esso di per sé non spiega cosa ci sarà al posto dei vituperati contenuti, ma per deduzione si può pensare che nella scuola del futuro si affronteranno temi di attualità: mi permetto modestamente di aggiungere la corsa al riarmo nella lista di “cose” da “mettere insieme”. In effetti, una proposta centrata su questo tipo di apprendimenti applicativi si sposa perfettamente con la visione valditariana di scuola del futuro, dove l’orientamento è la parola magica che spalanca le porte del mondo del lavoro.
Coerentemente con questa visione, Novara, a nostro avviso per nulla in contrasto con i pedagogisti alla corte del ministro, in relazione al pur necessario “momento di chiusura di un percorso”, suggerisce questa domanda da rivolgere ai “candidati”: “Dopo il periodo dell’età evolutiva, la scuola cosa ti ha dato e tu cosa ti porti a casa?”.
Non credo siano necessari ulteriori commenti.
1° luglio 2025 Astolfo sulla Luna
Note
[1] https://www.metododanielenovara.it/la-pedagogia-maieutica/
[2] https://www.orizzontescuola.it/maturita-sotto-accusa-laffondo-di-daniele-novara-un-esame-al-limite-del-religioso-abbandonare-la-verifica-dei-contenuti-per-abbracciare-gli-apprendimenti-applicativi/
[3] Vedi https://www.gildavenezia.it/la-scuola-del-futuro/
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Solito tormentone di fine anno scolastico: maturità sì, maturità no? ultima modifica: 2025-07-02T06:15:09+02:00 da