Spopolamento: nel 2035 la scuola primaria perderà oltre mezzo milione di alunni

di Pasquale Almirante, La Tecnica della scuola, 30.9.2025.

Oggi circa 3mila comuni, quasi la metà nel Mezzogiorno, rischiano la chiusura della loro unica scuola primaria.

Gilda Venezia

Secondo i risultati venuti fuori dal  workshop “Spopolamento, migrazioni e genere” promosso da Fondazione Giacomo Brodolini e Svimez con il supporto di Save the Children e la partecipazione del W20, nel periodo 2014-2024 l’Italia ha perso 1,4 milioni di abitanti, con un calo demografico che colpisce soprattutto il Mezzogiorno, pari a -918 mila persone.

Un esodo senza precedenti, con una diminuzione della popolazione mai registrato in termini così pesanti.

Infatti, al centro della discussione del workshop, riporta AgenziaParlamentare, le dinamiche di spopolamento delle aree interne, le migrazioni e le differenze di genere, con particolare attenzione al ruolo delle politiche pubbliche, del lavoro e dei servizi.

A pesare è il saldo naturale negativo, pari al –3,8‰,  solo in parte compensato dai flussi migratori, +1,5‰, mentre a  crescere restano poche eccezioni come Bolzano, Trento, Emilia-Romagna e Lombardia, forse per  una maggiore offerta di lavoro e di condizioni generali, mentre il Paese continua a perdere la sua parte più giovane e dinamica.

Tra il 2019 e il 2023 sono 88 mila i giovani tra 25-34 anni espatriati dall’italiani in possesso di una laurea, a fronte di circa 77 mila giovani laureati stranieri che hanno trasferito la loro residenza in Italia.

Al Sud il quadro demografico peggiora ulteriormente per effetto dei saldi negativi della mobilità interna.

Solo nel 2024, dei circa 52mila meridionali trasferiti al Centro-Nord, oltre il 55% ha tra i 25 e i 34 anni. Una tendenza aggravata da un mercato del lavoro che offre poche prospettive ai giovani e da un minore afflusso di migranti, con conseguente indebolimento del ricambio generazionale.
Critico lo scenario al 2035: la scuola primaria perderà oltre mezzo milione di alunni, di cui quasi 200mila solo al Sud. Sardegna (-35%), Abruzzo (-25,8%), Molise (-23,6%), Basilicata (-23,5%) e Puglia (-23,3%) sono tra le regioni più colpite.

Già oggi circa 3mila comuni, quasi la metà nel Mezzogiorno, rischiano la chiusura della loro unica scuola primaria.

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