Insegnanti

Statali, l’Inps chiude il rubinetto per l’anticipo del trattamento di fine servizio

di Andrea Carli, Il Sole 24 Ore, 26.4.2024.

L’istituto di previdenza: «a partire dal 25 aprile 2024» è stata «inibita la presentazione di nuove domande»

L’Inps chiude il rubinetto per l’anticipo del trattamento di fine servizio agli statali. Dal 25 aprile 2024 stop alla presentazione di nuove domande, «fino a nuova comunicazione». Motivo? Le risorse sono in via di esaurimento: «Sulla base delle stime effettuate sono in via di esaurimento» le risorse finanziarie destinate nel Bilancio di previsione dell’Inps all’anticipazione ordinaria del Tfs/Tfr per l’anno 2024 istituita nel 2022 in favore degli iscritti alla gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. A delineare la situazione è stato l’ente di previdenza in un messaggio (1628 del 25 aprile 2024). Nello stesso documento l’Inps ha chiarito che «a partire dal 25 aprile 2024» è stata «inibita la presentazione di nuove domande».

Per trattamento di fine servizio ( Tfs ) si intende l’indennità che viene corrisposta ai dipendenti pubblici alla chiusura del rapporto lavorativo nella circostanza in cui la loro assunzione sia avvenuta prima della data del 1º gennaio 2001. Successivamente ai nuovi dipendenti è stato attribuito il Tfr. Il calcolo del Tfs è effettuato in base all’ultima retribuzione percepita nella sua integrità. Per il Tfr, invece, non ci sono connessioni di alcun tipo con la retribuzione in essere, quando viene concluso il rapporto lavorativo. In riferimento ai tempi di erogazione del Tfs dei dipendenti pubblici, i termini variano da 105 giorni a 24 mesi, in rapporto a quelle che sono le cause effettive del rapporto di cessazione del lavoro.

«Le risorse destinate nel Bilancio di previsione dell’istituto per il 2024 sono in via di esaurimento»

«Con riferimento alla prestazione di anticipazione ordinaria del TFS/TFR in favore degli iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali istituita con la deliberazione del Consiglio di Amministrazione dell’INPS n. 219 del 9 novembre 2022 – si legge nel documento dell’Inps -, si comunica che le risorse finanziarie a essa destinate nel Bilancio di previsione dell’INPS per l’anno 2024 sono, sulla base delle stime effettuate, in via di esaurimento».

Dal 25 aprile stop alla presentazione di nuove domande

«A tale riguardo – continua l’ente di previdenza – , poiché il Regolamento relativo alla prestazione in oggetto, approvato con la citata deliberazione del Consiglio di Amministrazione dell’INPS n. 219 del 2022, prevede, all’articolo 1, comma 3, che l’erogazione dell’anticipazione ordinaria del TFS/TFR avvenga “nei limiti delle disponibilità finanziarie destinate annualmente nel bilancio dell’INPS”, si comunica che a partire dal 25 aprile 2024 è inibita la presentazione di nuove domande».

In attesa di istruzioni le sedi non devono procedere al mancato accoglimento delle pratiche non elaborate

«Si rappresenta, altresì, che a decorrere dal 26 aprile 2024 e fino a nuova comunicazione, non è possibile per gli uffici credito delle Sedi/Poli territoriali e nazionali elaborare e trasmettere le bozze di proposta di cessione agli utenti. Conseguentemente è inibita, nella procedura “Anticipazioni Credito”, la funzionalità che consente l’invio all’utente della citata bozza di proposta. Le domande, per le quali la proposta di cessione pervenuta dall’utente abbia superato la verifica di capienza, devono essere esitate con le consuete modalità. In merito alla gestione delle pratiche non elaborate – conclude l’Inps -, le Sedi/Poli territoriali e nazionali non devono procedere al mancato accoglimento delle stesse, in attese di ulteriori istruzioni operative».

I precedenti, la Consulta: «Accelerare il pagamento della liquidazione ai dipendenti statali»

Il tema del Tfs è dunque tornato sotto la lente. A giugno dello scorso anno, in una pronuncia depositata il 23 giugno (sentenza 130/2023), la Consulta aveva lanciato un messaggio chiaro: basta ritardi, in certi casi di anni, nel pagamento della liquidazione ai dipendenti statali. Differire la corresponsione dei trattamenti di fine servizio a chi va in pensione per raggiunti limiti di età o di servizio rappresenta una «lesione delle garanzie costituzionali» del lavoratore. Per questo è «indefettibile» e «prioritario» un intervento riformatore del Parlamento perché rimuova questo “vulnus”. Sotto accusa, l’articolo 3 comma 2 del dl n. 79 del 1997- che ha introdotto un termine dilatorio di un anno per la corresponsione della liquidazione- e l’articolo 12, comma 7, del dl n. 78 del 2010, che ha invece previsto la rateizzazione del Tfs. I dubbi di costituzionalità erano stati sollevati dal Tar del Lazio e per la Consulta sono fondati.

Il Civ Inps: troppi ritardi sull’erogazione di Tfr e Tfs

A febbraio 2024 il Consiglio di indirizzo e vigilanza ( Civ ) dell’Inps, raccogliendo diverse segnalazioni, ha rilevato che l’iter di erogazione del TFR e del TFS e della nuova prestazione di “anticipo TFS e TFR” subisce attualmente significativi ritardi determinati non solo dalla normativa, ma da altri fattori, come la carenza di personale dedicato a tale attività ed un’ insufficiente formazione degli operatori.

Tfs statali, no della Ragioneria all’anticipo: costa troppo e c’è il rischio contenziosi

Più di recente, il 20 marzo scorso dalla Ragioneria generale dello Stato  è giunto uno stop alle proposte di legge bipartisan per anticipare il trattamento di fine servizio dei dipendenti pubblici. La relazione tecnica predisposta dall’Inps «è stata negativamente verificata dalla Ragioneria generale dello Stato», ha spiegato in quell’occasione il presidente della commissione Lavoro della Camera Walter Rizzetto, secondo quanto riporta il resoconto della seduta. «La disposizione, attraverso la riduzione dei termini per il pagamento del Tfs/Tfr da 12 a 3 mesi» e «la rivalutazione dei limiti di importo per l’erogazione rateale del medesimo trattamento» – si legge nella nota della Ragioneria – determina «effetti peggiorativi sui saldi di finanza pubblica, in particolar modo in termini di fabbisogno e di indebitamento netto, privi di copertura». Questi oneri, che nel testo «non sono indicati» – rileva la Ragioneria -, nella relazione tecnica dell’Inps sono quantificati in 3,8 miliardi per quest’anno. Senza dimenticare che «la decorrenza retroattiva potrebbe alimentare contenziosi e comportare, pertanto, ulteriori oneri». Ora la comunicazione dell’Inps: il plafond per l’anticipazione della liquidazione Tfs/Tfr è esaurito.

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Statali, l’Inps chiude il rubinetto per l’anticipo del trattamento di fine servizio ultima modifica: 2024-04-28T10:23:11+02:00 da

Gilda Venezia

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