la Repubblica, 31.8.2020
Il ministro della Salute tra gli organizzatori dell’incontro con i rappresentanti di 53 Paesi. L’obiettivo: dare indicazioni su procedure condivise, al di là delle differenti situazioni dei Paesi dell’Unione. Tra le indicazioni: attenzione alle misure protettive e stare a casa in caso di malattia.
Il Covid “ha creato la più grande interruzione dei sistemi educativi nella storia, colpendo quasi 1,6 miliardi di studenti in più di 190 Paesi e la nostra regione non fa eccezione”. Questo l’allarme contenuto nella dichiarazione congiunta del direttore Regionale per l’Europa dell’Oms, Hans Kluge, e del ministro della Salute, Roberto Speranza, al termine del summit con 53 Paesi. La chiusura delle scuole in piena emergenza, si legge, “è stata vitale” ma ora va determinata la riapertura degli Istituti in “modo sicuro” perché lo stop delle scuole può provocare effetti gravi in termini di istruzione e di salute, compresa quella mentale, lo sviluppo sociale e il rischio di trovarsi in un ambiente familiare violento. L’impatto più pesante per i bimbi in situazioni vulnerabili e di indigenza
L’obiettivo del summit: dare indicazioni su procedure condivise per la riapertura delle scuole. Il ministro della Salute spera in una coalizione e “dati in comune per migliori politiche future”.
“E’ realistico preparare e pianificare la disponibilità dell’apprendimento online per integrare l’apprendimento nel prossimo anno scolastico”, si sottolinea nella dichiarazione congiunta. Le lezioni online saranno necessarie “durante le chiusure temporanee”, “possono essere necessarie durante la quarantena episodica e possono integrare l’apprendimento scolastico in circostanze in cui i bambini alternano la presenza scolastica per rispettare le esigenze di allontanamento fisico nelle aule più piccole”.
“Dovranno essere attuate politiche specifiche per i bambini a rischio con esigenze di apprendimento o condizioni di salute speciali”, continua la nota, “nonché per gli educatori con condizioni di salute che li rendono vulnerabili a infezioni più gravi. Abbiamo convenuto che esiste un’ampia gamma di misure che possono essere prese in considerazione per la riduzione del rischio negli ambienti scolastici.
“Le misure protettive relative all’igiene delle mani”, spiegano Kluge e Speranza “alle distanze fisiche, all’uso di maschere ove appropriato e allo stare a casa in caso di malattia sono le pietre angolari di un’istruzione scolastica sicura all’interno della realtà covid 19. L’importante legame tra i settori della sanità e dell’istruzione continuerà a crescere mentre navighiamo nella nuova realtà post-COVID-19. Ci impegniamo a lavorare in tutti i settori per soddisfare le esigenze dei bambini”.
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