di Valentina Santarpia, Il Corriere della Sera 21.12.2015.
Entro Natale dovrebbe essere pagata la prima tranche: saranno in 25 mila, secondo il ministero, a ricevere finalmente gli arretrati. Ma il resto verrà liquidato a gennaio
Venticinquemila supplenti che hanno arretrati di uno, due, anche quattro mesi, saranno pagati entro Natale: lo annuncia il Noipa, la piattaforma digitale che gestisce i pagamenti dei dipendenti pubblici, assicurando che «è stata effettuata un’emissione speciale, con esigibilità 24 dicembre, per una spesa di 16,6 milioni». Il ministero dell’Istruzione, incalzato dalle pressioni mediatiche e dalle proteste in rete dei professori a tempo, assicura che entro gennaio saranno pagati «tutti gli altri». Quanti sono? Dati certi, non ce ne sono. Il ministero, che fino a qualche giorno negava che ci fossero supplenti con arretrati così consistenti da dover ricorrere alle mense della Caritas, ha adesso finalmente chiesto alle scuole di registrare entro il 28 dicembre tutti i contratti da pagare affinché tutto sia saldato entro metà gennaio. Ma non è chiaro quanti supplenti resteranno a secco fino a dopo le feste di Natale. Il monitoraggio del gruppo creato ad hoc su Facebook, Supplenti della scuola per il diritto alla stabilizzazione, è ancora in corso. Ma se i contratti stipulati ogni anno variano dai 25 mila ai 70 mila, in barba alla fine della supplentite, è facile immaginare che la catena delle inadempienze sia appena iniziata.
Il corto-circuito
Da un punto di vista amministrativo e burocratico, infatti, il procedimento di pagamento dei supplenti è piuttosto complesso: le risorse vengono stanziate dal Miur, il ministero dell’Istruzione, sulla base delle segnalazioni di chiusura dei contratti delle scuole, ma erogate direttamente dal dicastero dell’Economia. Nel passaggio di consegne spesso ci sono ritardi e intoppi, come dimostrano le centinaia di segnalazioni giunte al nostro giornale e all’associazione spontanea nata in rete: in moltissimi casi il pagamento risulta autorizzato ma fermo per mancanza di risorse, perché lo stanziamento fissato dal Miur è sempre inferiori alle reali esigenze. Ci sarebbe bisogno di 800 milioni, quest’anno ne sono stati stanziati 680. Insufficienti, come del resto accade ogni anno. Ma ci sono anche diversi casi in cui basta un errore nella compilazione da parte delle scuole per bloccare la procedura. Che resta incagliata anche per mesi prima di essere autorizzata.
«Incinta al quinto mese, non posso neanche comprare un cappotto»
Dietro gli errori e le mancanze, che sembrano ripetitivi e noiosi, ci sono le storie delle persone. Barbara T., dalla provincia di Teramo, racconta: « Ho lavorato dal 22 settembre al 18 novembre su supplenze brevi, dal 19 novembre ho un contratto al 30 giugno,non ho percepito nulla. Ho un mutuo da pagare, bollette scadute e consumo 20 euro la settimana per andare a lavoro». Roberta Di.R., che lavora in due istituti comprensivi del centro di Roma: «Salve, io ho svolto supplenze brevi dal 13 ottobre al 12 novembre, non pagate. In più ho due contratti- dal 12 novembre al 18 dicembre- nella stessa scuola, non registrati per problemi di inserimento sul Sidi. Praticamente vedrò lo stipendio a Pasqua». Anna R.: «Ho iniziato a lavorare a ottobre in una scuola poi mi sono spostata in un’ altra….finora nn ho visto una lira…..sono sola al mondo perché nn ho più i genitori e con un mutuo da pagare ….continuo a spendere quel poco che ho da parte ma quanto durerà? Il bello è che per sopravvivere faccio pure un altro lavoro dove nemmeno lì vengo pagata da mesi…..non so se piangere o ridere». Giovanni E.: «Dal 23 ottobre con contratto al 30 giugno non ho ancora percepito nulla. Ho famiglia con 3 figli e buon Natale a Roma dalla provincia di Napoli con gli annessi e i connessi». Monica E.: «Bene…lavoro dal 21 settembre e ad oggi non ho percepito neanche un cent…lavoro a quasi 10o km da casa e prendo il treno tutti i giorni (costo 86 euro al mese)…ho bollette scadute che aspettano di essere pagate. Sono incinta al 5 mese e ad oggi non ho potuto comprare ancora neanche una tutina per mio figlio in arrivo. Oggi ho speso gli ultimi risparmi per la visita ginecologica. Tra qualche giorno sarà Natale e non posso comprare neanche un panettone! Ah aggiungo che non posso neanche comprarmi un cappotto nuovo dato che quello che ho non mi entra più. ..morale esco di casa con un piumino autunnale nonostante ci siano 0 gradi alle 6 del mattino..Grazie Renzi!».
«Per Natale una circolare al posto dello stipendio»
«È curioso che in questa legge di Stabilità si trovino soldi per tutti, inseriti in mille rivoli, per accontentare caste e lobby e poi – osserva la Uil scuola – si lasciano i supplenti senza stipendio, lavoratori che stanno tenendo aperte le scuole». Secondo il segretario del sindacato, Pino Turi, il Miur, piuttosto che mandare una circolare alle segreterie per mettere a punto i documenti necessari per pagare i supplenti, avrebbe dovuto chiedere un’emissione straordinaria al Mef. «Così mentre il numero degli insegnanti impegnati nelle supplenze non è affatto diminuito, si deve attingere alle risorse del prossimo anno, evidentemente perché ricadano sull’esercizio finanziario 2016, per mancanza di copertura su quello del 2015. Se questo è il raccolto di ciò che ha seminato la cosiddetta `Buona scuola´, siamo alla frutta secca, come da tradizione natalizia», commenta Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda. Mentre l’Anief ironizza sul bonus di 500 euro agli studenti, considerando che poteva essere usato meglio, magari per garantire « 2mila docenti precari e in aspettativa, Ata di ruolo e supplenti».