La Tecnica della scuola, 21.9.2024.
La “caccia” al supplente è aperta, ma come in passato risulta tutt’altro che agevole: le graduatorie (GaE e Gps) evidentemente non bastano più, soprattutto per determinate classi di concorso, e anche le graduatorie d’Istituto non sembrano essere efficaci. L’ultima spiaggia è quella degli “interpelli”, che da quest’anno sostituiscono le Mad.
Un inizio di scuola caratterizzato ancora da ritardi, problemi sulle nomine e cattedre scoperte. Colpa dell’algoritmo? A rappresentare la situazione dai vari territori d’Italia (Nord, Centro e Sud) gli ospiti della diretta della Tecnica risponde live di venerdì 20 settembre, moderata dal nostro direttore Alessandro Giuliani:
Soldà (Gilda Venezia): le criticità del Veneto
“Come nomine in ruolo stiamo procedendo – spiega Raffaella Soldà della direzione nazionale Gilda – purtroppo molti concorsi sono ancora in atto e quindi non si riuscirà a coprire tutto il contingente, anzi si coprirà circa un po’ più della metà del contingente prima di dicembre. Immissioni al momento, vi do il dato del Veneto, complessivamente ne sono state fatte 1353, se ne prevedono altre 1170-1200 entro dicembre quindi andiamo a oltre 2000 su un organico però iniziale che era di 4414. Nella più ottimistica delle previsioni riusciremo a coprirne entro dicembre 2800, le altre saranno accantonate per prossimo anno, quindi è una situazione precaria dal punto di vista proprio della difficoltà di trovare le commissioni per portare avanti l’orario dei concorsi”.
“La difficoltà delle commissioni ha portato a un rallentamento nel completamento dei concorsi e quindi un accantonamento considerevole di posti sui quali sappiamo si andrà a nominare fino ad aventi diritto per quelli che riusciranno ad andare fino a fine anno può essere indifferente, per quelli che avranno una nomina che andrà a concludersi a dicembre, questo comporterà dei grossi problemi”.
Per quanto riguarda invece le GPS, a Venezia è girato una sola volta il sistema, quindi abbiamo avuto un solo turno, più o meno il Veneto abbiamo un turno a Venezia, due a Padova, uno a Vicenza, tre a Verona, tre a Treviso, uno a Rovigo che però provveditorato piccolo quindi credo abbia nominato la maggior parte degli insegnanti. Qual è il problema sulle GPS? Abbiamo tre problemi fondamentali, il primo è che si è voluto creare un sistema informatico con la stessa legge che avevamo in presenza, Il secondo sono i tempi, bisogna anticipare almeno di un mese i tempi perché altrimenti si arriva ad avere nomine a ridosso dell’anno scolastico, le prime sono state fatte il 9, il terzo grande problema è quello di pubblicare delle graduatorie provvisorie, cioè non si può fare direttamente una graduatoria definitiva e delle nomine su questa perché da noi vengono nominate oltre 133.000 persone, 2000 e passa sono già state nominate a Venezia. Allora su numeri così grandi gli errori sono inevitabili ci sono sempre stati anche quando eravamo in presenza”.
Sorge (Cisl Scuola): ecco la situazione a Roma
“I numeri sono importanti – spiega Michele Sorge della Cisl Scuola Roma e Rieti – partendo dalle immissioni in ruolo, avevamo un contingente di 5.192 posti, di questi, nomine effettuate entro il 31 agosto sono state circa 3.000, ci sono ben 2000 e passa accantonamenti legati ai concorsi Pnrr ancora in fase di espletamento e che si dovrebbero concludere entro il 31 dicembre, di questi 2000 posti considerate che 1600 circa sono solo su Roma rispetto al totale regionale, già questo ci dà un quadro di come sostanzialmente arriviamo al paradosso di fare concorsi, anzi se ne faranno a ripetizione concorsi per immettere il ruolo e d’altra parte la precarietà aumenta, considerate solo che sui posti accantonati come da indicazione ministeriale le scuole stanno procedendo con nomine in attesa dell’avente diritto e quindi avremo per esempio su questo su questa partita degli accantonamenti una girandola degli insegnanti perché entro dicembre dal supplente dovrebbe subentrare il vincitore del concorso Pnrr e quindi questo è un primo punto di crisi a cui si associa il fatto che le nomine autorizzate da contingente scontano l’accantonamento fatto dal ministero per il concorso che dovrebbe essere bandito entro ottobre quindi precarietà su precarietà”.
“Questo è un paradosso sul reclutamento, per cui si passa un sistema di concorsi con cadenza annuale per cui stiamo espletando un concorso in cui avremo non solo vincitori ma tanti idonei quindi aspiranti che hanno superato le prove ma il fatto di mettersi in gioco e quindi di aver anche superato il concorso non varrà nulla. E quindi dovrà ripartire con un nuovo bando. A questo si aggiunge poi la questione delle GPS, do qualche numero, su Roma il primo bollettino è uscito il 16 di settembre, ricordo a tutti che la domanda per l’aggiornamento del GPS doveva partire molto prima, ma alla fine è arrivata con scadenza 24 giugno e capite che se poi c’è la deadline del 31 agosto e già in partenza si stava fuori termine con un grande affanno, l’amministrazione periferica USR e ATP ha cercato di allestire la macchina, poi su Roma ovviamente i numeri sono notevoli, da bollettino che è uscito il 16, più di 11.000 disponibilità, di queste circa 6.000 solo sul sostegno tra tutti gli ordini di scuola e in gran parte nomine 30 giugno, quasi 1500 spezzoni e quasi 1000 nomine al 31 agosto, quindi numeri consistenti, un fenomeno che stiamo rilevando per aggiungere, stiamo rilevando comunque un consistente numero di rinunce già dal primo bollettino, inserimento in GPS di personale già di ruolo che comunque fa domanda ma non è interessato e quindi fa girare l’algoritmo, lo fa andare avanti e quindi poi abbiamo il problema che l’algoritmo non ripesca i non nominati nel turno precedente, abbiamo il problema di domande fatte, le famose 150 preferenze, sostanzialmente al buio. Sta accadendo anche spesso che ci sono situazioni in cui ci sono docenti inseriti in bollettino che non hanno titolo e quindi già da subito le scuole stanno restituendo e stanno escludendo aspiranti che non hanno titolo a stare nelle graduatorie”.
Fumai (Flc Cgil Bari): docenti precari di sostegno più dei docenti di ruolo
“Anche quest’anno si confermano i ritardi sulle pubblicazioni del primo bollettino in tutti quanti i territori – afferma Vito Fumai, segretario generale Flc Cgil Bari – anche qui si è arrivati praticamente a ridosso dell’inizio delle lezioni come da calendario stabilito a livello regionale poiché tante scuole hanno iniziato prima, il bollettino non era ancora stato pubblicato e tante scuole avevano iniziato le lezioni e le attività didattiche L’anno scorso invece per esempio su Bari il bollettino era stato pubblicato alla fine di agosto, adesso invece siamo arrivati a metà settembre per il primo bollettino, stamattina su Bari è stato pubblicato il secondo bollettino, le province viaggiano a velocità differenti l’unicità della Puglia rispetto al resto delle regioni d’Italia riguarda il fatto che noi abbiamo per la prima volta istituito da quest’anno un nuovo provveditorato, quello della provincia BAT, questo ha creato tutta una serie di problemi per cui uno stesso ufficio scolastico provinciale sostanzialmente quindi i funzionari che stavano in questo ufficio scolastico provinciale hanno dovuto gestire tre province diverse Bari, Foggia e Bat creando un ingolfamento chiaramente e un rallentamento di tutte quante le operazioni. I rallentamenti sono dovuti all’accavallarsi delle immissioni in ruolo, degli accantonamenti della mobilità annuale, anche qui per la prima volta superiamo un limite che non avevamo mai raggiunto fino ad ora”.
“Per la prima volta in Puglia i docenti precari di sostegno saranno più dei docenti di ruolo, parliamo di un contingente di 8990 quasi 9.000 posti su un contingente totale da assegnare per le GPS che era di poco superiore a 12.000 quindi sostanzialmente della del numero totale di posti da assegnare in supplenza 2/3 erano di sostegno, il 74%, in alcune province si raggiungono anche picchi dell’ 85% quindi la stragrande maggioranza dei posti sono assegnati su sostegno e questo chiaramente è l’effetto di una volontà dei governi che si sono succeduti in questi anni di non stabilizzare il personale in organico di fatto che ormai ha raggiunto anche nella nostra regione proporzioni davvero insostenibili. Su questo poi di conseguenza ci sono gli effetti della discontinuità, proprio quelle categorie che sono più fragili, i posti residuati sono 3000, sul posto comune complessivamente”.
“Anche qui c’è stata una forte contrazione e abbiamo assistito in alcuni casi, per esempio matematica e fisica su Lecce, scienze motorie sulla Bat in cui non è stato nominato nessuno perché non c’erano posti disponibili. Complessivamente la situazione rimane estremamente critica sul secondo bollettino, che è stato pubblicato su Bari, abbiamo avuto tra revoche, rinunce e altri problemi vari, su un bollettino inizialmente di circa 3800 nomine ci sono state più di 400 revoche e rinunce. Tra le varie criticità nelle operazioni propedeutiche alla pubblicazione del primo bollettino c’è stata sicuramente una difficoltà di comunicazione tra le scuole e l’ufficio scolastico provinciale che hanno generato nella pubblicazione delle disponibilità una serie di problemi con posti mancanti nelle scuole che poi dopo il primo bollettino hanno chiamato l’ufficio scolastico provinciale dicendo che non si erano ritrovati i loro posti disponibili all’interno di bollettino di nomina.
“Quest’anno invece assistiamo ad un fenomeno piuttosto limitato ma anche questo da segnalare, di bollettini che hanno assegnato scuole a docenti i docenti, si sono presentati a scuola e non c’era effettivamente il posto e son dovuti tornare indietro”.
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