Informazione scuola, 7.1.2025.
Supplenze entro il 31 dicembre: GPS ancora operative
Secondo quanto stabilito dall’O.M. N. 88/2024, le supplenze relative ai posti disponibili fino al 31 dicembre 2024 continueranno a essere conferite tramite le Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS). Questi incarichi potranno avere scadenza al 30 giugno o al 31 agosto 2025, garantendo una maggiore stabilità ai docenti coinvolti.
Cosa cambia dopo il 31 dicembre: tutte le supplenze diventano temporanee
La vera novità riguarda i posti che si rendono disponibili dopo il 31 dicembre. A partire da questa data, tutte le supplenze, indipendentemente dalla tipologia del posto (vacante o disponibile), saranno considerate temporanee. Questo significa che tali incarichi non potranno più avere scadenze protratte fino al termine dell’anno scolastico (30 giugno o 31 agosto), ma si concluderanno con la fine delle lezioni.
Le assegnazioni di queste supplenze saranno gestite esclusivamente tramite le graduatorie di istituto e affidate alla discrezionalità dei Dirigenti Scolastici. La normativa si applica anche ai posti liberati da dimissioni o da nuove assegnazioni in deroga sul sostegno.
Le implicazioni per i docenti e le scuole
Questa nuova regolamentazione porta con sé alcune implicazioni significative. Da un lato, i Dirigenti Scolastici avranno un ruolo centrale nella gestione delle supplenze temporanee, potendo attingere direttamente alle graduatorie di istituto. Dall’altro lato, i docenti potrebbero trovarsi ad affrontare incarichi più brevi e meno prevedibili, con un impatto sulla continuità didattica e sulla stabilità lavorativa.
Un cambiamento che divide
Le nuove disposizioni hanno già suscitato reazioni contrastanti tra gli addetti ai lavori. Se da un lato c’è chi apprezza la maggiore flessibilità nella gestione delle supplenze, dall’altro non mancano le preoccupazioni per la possibile frammentazione degli incarichi e per l’incertezza che potrebbe derivarne.
Con l’avvicinarsi del nuovo anno scolastico, sarà fondamentale monitorare l’impatto di queste nuove regole sia sul personale docente che sulla qualità dell’insegnamento nelle scuole italiane.
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