dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 5.6.2020.
Dopo le aperture di Conte, Azzolina ha ribadito che il ritorno in classe in presenza a settembre sarà fatto senza alcun incremento dell’organico. Ma bastano mascherine e plexiglass? Si prospetta l’ennesima riforma dell’orario degli insegnanti?
Il Presidente del Consiglio Conte ha convocato il 4 giugno alle 17.30 rappresentanti degli enti locali, associazioni di genitori, di studenti, sindacati e associazioni dei presidi. Sembrava la solita pletorica riunione in cui tutti straparlano e , soprattutto, chiedono attenzione e soldi, tanti soldi, con il governo che alla fine avrebbe promesso vicinanza e sostegno alle ragioni degli intervenuti. Destava perplessità il fatto che i sindacati (Landini, Furlan, Barbagallo, Di Meglio, Pacifico) fossero costretti a parlare alla fine della riunione dopo prolisse relazioni di associazioni portatrici di specifici interessi (i cosiddetti stakeholders). Uno sgarbo istituzionale.
Il coniglio dal cappello di Azzolina
Conte non si è dimostrato tenero con le organizzazioni sindacali ribadendo il principio del reclutamento per concorso ed esprimendo preoccupazione per la mobilitazione indetta per l’otto giugno. Ma dopo fiumi di parole in cui si chiedevano soldi per l’edilizia scolastica, per l’aumento degli organici in vista della ripresa dell’anno scolastico con il pericolo COVID 19, per scuole private, per il sostegno ai disabili, ecc. alla fine il colpo di scena: la Ministra Azzolina ha tirato dal cappello il suo coniglio: ritorno in classe tutti in presenza, di fatto nessun incremento dell’organico e per garantire la sicurezza pannelli di plexiglass pagati con i soldi dell’Europa. Ha poi dichiarato che “sulla scuola stiamo mobilitando risorse per oltre 4 miliardi” , non si sa bene con quali finalità (edilizia, potenziamento delle reti informatiche, asili nido, scuole comunali, scuola dell’infanzia,???).
Lo schiaffo ai sindacati. Le richieste della Gilda
E’ come se tutto quello che i sindacati avevano da tempo chiesto (risorse aggiuntive, organico aggiuntivo, protocolli di sicurezza condivisi per le scuole, ecc.) semplicemente fosse ininfluente. La Gilda degli Insegnanti aveva poi chiesto con Rino Di Meglio la necessaria semplificazione delle procedure per gli interventi nell’edilizia scolastica finalizzati non solo all’emergenza ma per superare, con il contestuale aumento dell’organico, il fenomeno delle “classi pollaio” (vecchio cavallo di battaglia della Azzolina M5S) con la creazione di un commissario straordinario nazionale e la definizione di linee nazionali di intervento limitando l’anarchia dell’autonomia scolastica.
Si prospetta l’ennesima riforma?
La trasparenza del plexiglass non nasconde il retropensiero di parte dell’Amministrazione e della Ministra. Si vuole approfittare dell’emergenza per mettere mano all’orario di lavoro dei docenti, alla governance della scuola, ai contenuti della didattica senza investire grandi risorse su stipendi e organici. Tanto, per alcuni commentatori e pensatori della politica e della società, gli insegnanti non fanno nulla, prendono soldi a tradimento e sono stati addirittura pagati nell’emergenza coronavirus per stare comodamente a casa con la didattica a distanza. Una visione che è pienamente supportata dall’Associazione Nazionale Presidi che con il suo leader Giannini ha ribadito che solo dando più potere ai dirigenti e facendo diventare le scuole “centri assunzionali” (sic) autonomi si creeranno le condizioni per il rilancio della formazione in Italia.
E’ necessario a questo punto organizzare una vera mobilitazione della categoria
La mancanza di risposte ai bisogni della scuola e dei docenti, l’atteggiamento arrogante della Ministra non può restare senza una risposta forte da parte delle organizzazioni sindacali. La Gilda propone, dopo lo sciopero quasi simbolico del giorno 8 giugno, di organizzare scioperi e mobilitazioni in settembre su pochi, chiari punti condivisi dalla maggior parte della sigle sindacali. Ma soprattutto è necessario che i docenti dimostrino orgogliosa resilienza e autonoma capacità di riappropriarsi della libertà di insegnamento conro le pretese dei troppi “esperti” che li immaginano come semplici facilitatori culturali.
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Testa da plexiglass ultima modifica: 2020-06-05T16:32:33+02:00 da