La Tecnica della scuola, 13.4.2020
– Giuliani: è impossibile, se decidono lo si faccia a giorni alterni –
“L’impressione è che le indicazioni a livello scientifico sono quelle di avere molta cautela nel ricomporre l’attività scolastica ordinaria, questo perché il distanziamento minimo e tutte le accortezze che l’organizzazione medica e mondiale ci impone, nella scuola non sarebbe fattibile: gli atteggiamenti degli alunni infantili, le fasi di gestione dell’entrata e dell’uscita a scuola comporterebbero impegni continui, con scarsissime possibilità di riuscita. Senza contare che un eventuale contagio” sarebbe imperdonabile, anche “da un punto di vista di conseguenze dell’opinione pubblica nei confronti della politica: possiamo immaginare quello che ne deriverebbe”. A dirlo a Radio Cusano, nel corso della trasmissione radiofonica Open Day di lunedì 13 aprile, è stato il nostro direttore Alessandro Giuliani.
Le perplessità degli scienziati
Sia l’oncoematologo Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, sia lo scienziato e divulgatore scientifico Roberto Burioni, hanno detto, durante la trasmissione Che tempo che fa, che bisogna avere molta cautela, facendo intendere anche che la cosa più logica sarebbe quella di riprendere le lezioni in presenza non prima di settembre. L’ultima parola, in ogni caso, spetterà al Governo.
La convivenza difficile
Dalla redazione di Radio Cusano è stato chiesto ad Alessandro Giuliani se pur di riprendere “normalmente”, la scuola potrebbe vedersi rivoluzionata la ridefinizione degli spazi e riadattata alla “Fase 2” che segnerà il nostro ritorno alla vita ma anche della convivenza con il Coronavirus.
Secondo il nostro direttore, “molto dipende dalla conformazione delle scuole stesse. Ci sono delle scuole che potrebbero accogliere queste disposizioni. Perché ci sono anche dei licei, dove vi sono 30 ragazzi per classe, in aule già ridotte rispetto alle normative sulla sicurezza, e senza spazi alternativi. In questi contesti, sarebbe difficile. Come nei laboratori delle superiori o nel fare educazione tecnica alle medie, che costringono i ragazzi in ambienti piccoli senza alternative”.
Frequenza alternata, per le famiglie non è risolutiva
“Una possibilità – ha continuato Giuliani – potrebbe essere invece quella della frequenza alternata: si potrebbe sdoppiare la classe, con la scuola che però dovrebbe rivedere i piani didattici tradizionali, con due docenti che svolgono contemporaneamente lezioni alla stessa classe discipline diverse, al gruppo a e gruppo b. Una soluzione del genere sarebbe possibile: però una parte degli studenti rimarrebbe comunque a casa, lasciando inalterato il problema per le famiglie, che rimarrebbe se non più quotidiano comunque a giorni alterni. L’ideale è che il virus possa scemare e rientrare a settembre, con il distanziamento sociale però più consigliato che imposto”, ha concluso il nostro direttore.
Ascolta l’audio dell’intervento di Alessandro Giuliani a Radio Cusano Campus di lunedì 13 aprile 2020: clicca qui.
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