Sciopero

Tra interruzione di pubblico servizio e condotta antisindacale

Astolfo sulla luna, 6.6.2022.

Il 30 maggio i principali sindacati della scuola hanno indetto uno sciopero, che secondo i primi dati ha visto l’adesione – secondo le dichiarazioni delle organizzazioni aderenti – di circa il 20% degli addetti. Tutto sommato, niente male in quest’epoca di grande confusione ed affaticamento. Confusione aumentata dalle cervellotiche circolari di molti dirigenti scolastici i quali, all’unico scopo di scaricare la responsabilità riguardante l’obbligo di sorveglianza degli studenti, hanno interpretato a modo loro la normativa sullo sciopero nel pubblico servizio di istruzione che, a quanto mi consta, non è stato mutato dall’ultimo accordo nazionale del 22 maggio 2019.

Dunque, in parole semplici, le circolari di cui sopra hanno stabilito che:

  1. gli studenti devono sostare davanti al portone d’ingresso della scuola finché il dirigente, o un suo delegato, non ha verificato se il docente della prima ora è entrato in servizio
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  2. in caso negativo, gli studenti sono invitati a rientrare nelle proprie abitazioni
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  3. gli studenti che svolgono regolarmente la prima ora di scuola, trovandosi nelle ore successive “scoperti”, saranno sorvegliati dai docenti che non hanno aderito allo sciopero
    .
  4. la sorveglianza verrà effettuata restando sulla soglia della porta, senza entrare nell’aula degli studenti “scoperti”.

Questa regolamentazione, apparentemente semplice e chiara nonché rispettosa della normativa, ha come conseguenze per la “utenza”, le seguenti:

a) il disagio subito per motivi puramente casuali dalle famiglie degli studenti senza prof della prima ora è il massimo possibile

b) gli studenti che entrano regolarmente in classe, avranno lezione ad ore presumibilmente alterne e usciranno con buona probabilità alla fine dell’orario scolastico.

È evidente l’ingiustificata disparità di trattamento fra il caso a) per il quale si prospetta l’ipotesi dell’interruzione di pubblico servizio e il caso b)  nel quale invece il disagio è limitato tuttalpiù ad un paio d’ore di noia o di baccano. Infatti nel caso a) gli studenti vengono privati delle ore di insegnamento di cui avrebbero potuto usufruire se fossero stati trattenuti a scuola durante la prima ora con modalità analoghe a quelle utilizzate per sorvegliare nelle ore “buche” le classi rimaste a scuola, ad esempio raggruppando gli studenti di classi diverse.

Se ora si guarda la regolamentazione dal punto di vista dei docenti, appare immediatamente chiaro che la sorveglianza di studenti privi dei docenti titolari, perché questi ultimi hanno aderito allo sciopero, si configura nei fatti come una sostituzione del personale in sciopero, condotta esplicitamente vietata dalla normativa in materia.

Ed anche invocare la necessità di garantire i servizi essenziali minimi, costringendo i docenti in servizio ad una sorveglianza “di soglia”, non serve a smontare il ragionamento appena condotto, proprio perché l’utenza del caso a) viene privata totalmente di qualsiasi pubblico servizio, che viene per l’appunto interrotto dall’improvvida decisione di mandare a casa i “malcapitati” studenti.

Ecco perché i dirigenti che hanno emanato le circolari di cui si discute, si sono infilati in un cul de sac: costringere i docenti in servizio a sostituire i colleghi in sciopero, allo scopo di garantire ai “fortunati” studenti del caso b) lezioni per quanto possibile regolari, è un’azione potenzialmente antisindacale e come tale soggetta ad una regola generale: nessun dipendente sottoposto gerarchicamente ad un dirigente è tenuto ad eseguire un’azione illecita, se non viene raggiunto da un preciso ordine di servizio nominativo.

Che sia arrivata, dopo anni di sconfitte frustranti e arretramenti ingloriosi, l’ora della riscossa? Può essere, dipende anche dal comportamento di quei 4 docenti su 5 che sono andati regolarmente a lavorare, magari perché hanno ritenuto irrilevanti le motivazioni dello sciopero: che siano andati aldilà dei soliti mugugni, richiedendo quell’ordine di servizio?

6 giugno 2022                                                                                                                          Astolfo sulla Luna


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Tra interruzione di pubblico servizio e condotta antisindacale ultima modifica: 2022-06-06T20:59:06+02:00 da
Gilda Venezia

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