– L’associazione #TREELLLE presieduta da Attilio Oliva ed egemonizzata da Confindustria, dai direttori dei principali giornali e mass media, da vescovi e banchieri e (udite udite), recentemente appoggiata addirittura da CGIL, lancia il nuovo diktat a un Ministero dell’Istruzione che, da almeno quindici anni, indipendentemente dall’orientamento politico che di volta in volta lo contraddistingue, scrupolosamente segue ogni sua “istruzione”.

“Il coraggio di ripensare la scuola”

TREELLLE Quaderno n. 15 / aprile 2019

da Bosco Ceduo – La pagina di Pietro Ratto – 12 maggio 2019 – 12:20

Io ne ho parlato tanto, probabilmente per primo, dal 2015. Potete cercare in rete i miei articoli o i miei video su questo tema, presenti sul mio canale YouTube e su ByoBlu. Quindi, adesso, sconvolto vi aggiorno.

L’associazione #TREELLLE presieduta da Attilio Oliva ed egemonizzata da Confindustria, dai direttori dei principali giornali e mass media, da vescovi e banchieri e (udite udite), recentemente appoggiata addirittura da CGIL, lancia il nuovo diktat a un Ministero dell’Istruzione che, da almeno quindici anni, indipendentemente dall’orientamento politico che di volta in volta lo contraddistingue, scrupolosamente segue ogni sua “istruzione”.

Nel recente “Quaderno numero 15”, dell’aprile 2019, intitolato “Il coraggio di ripensare la #Scuola“, “consiglia” misure come l’obbligo scolastico dai tre anni (anche, spiega, al fine di predisporre i bambini a saper distinguere la verità dalle fake news) e la frequenza di otto ore al giorno per tutto il primo ciclo di studi.

Non basta. Col tono perentorio di chi ha l’autorità per poter decidere le sorti dell’istruzione pubblica di un intero Paese, cassa i concorsi pubblici per docenti prescrivendo invece un sistema di lauree abilitanti da cui usciranno i futuri professori, tutti (supplenti e assunti in ruolo) rigorosamente chiamati dai presidi.

E per la gioia dei fautori di quel potente strumento chiamato “Orientamento scolastico”, finalizzato a pilotare la scelta dell’indirizzo di studi di milioni e milioni di adolescenti unicamente in direzione degli interessi delle multinazionali, col suo consueto tono autoritario, a pag. 22 testualmente sentenzia: “Al termine della scuola secondaria di primo grado, l’orientamento agli studi successivi sarà deciso dalla scuola, in collaborazione con psicologi e consulenti del lavoro e sentita la famiglia. Una volta espressa, l’indicazione orientativa sarà vincolante. Sarà prevista una possibile revisione di seconda istanza.”
Ecco. Io credo che non sia più possibile tollerare oltre. Questa situazione non può andare avanti così.

La lotta deve cominciare.

Pietro Ratto – BoscoCeduo.it

Cfr. ad esempio “Chi ha privatizzato la Scuola pubblica senza dircelo”, il mio video su ByoBlu meno visualizzato. Perché, va detto: l’importanza strategica della scuola pubblica l’hanno capita davvero in pochi. Più o meno gli stessi che si sono affrettati a monopolizzarla.

https://m.youtube.com/watch?spfreload=10&v=7gLi8J8fsp8

§ https://www.facebook.com/BoscoCeduo/

§ http://www.treellle.org/files/lll/Quaderno_Q15.pdf (pagg. 194)

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Obbligo dai 3 ai 14 anni, otto ore di scuola al giorno, meno docenti: la scuola “con TreeLLLe”

di redazione – 10 Apr 2019

Ieri, durante il convegno “Il coraggio di ripensare la scuola” presso l’Università Luiss di Roma, l’associazione TreeLLLe ha presentato una propria idea di scuola.

Obbligo

L’obbligo, secondo l’associazione, deve partire da tre anni e non andare oltre i 14. Quindi, un anticipo dell’obbligo all’infanzia, ma una riduzione in uscita che da 16 scenderebbe a 14 anni. Una proposta, per certi versi, controcorrente, dato che sono molte le realtà che vorrebbero lo spostamento della lancetta dell’obbligo a 18 anni.

8 ore di insegnamento obbligatorie

Non solo “lezioni”, ma anche attività pomeridiane formative che vanno dal gioco, ad attività sportive, artistiche, musicali, recupero e potenziamento. Chi si dovrà occupare delle ore in più? Non gli insegnanti, ma degli educatori con contratto a tempo determinato scelti direttamente dalle scuole.

Meno docenti

Secondo l’associazione, il numero “ideale” di docenti sarebbe di 800mila, inclusi i precari con un ruolo di insegnamento. Ciò permetterebbe di poterli pagare di più, ma con le dovute differenziazioni in base alla loro valutazione.

§ https://www.orizzontescuola.it/obbligo-dai-3-ai-14-anni-otto-ore-di-scuola-al-giorno-meno-docenti-la-scuola-con-treellle/