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Una scuola su dieci ha lesioni strutturali. Nel 37% dei bagni manca la carta igienica

di Valentina Santarpia,  Il Corriere della Sera  21.9.2016 

–  Il rapporto di Cittadinanza attiva sulle scuole italiane.

Facciate pericolanti
In Italia oltre una scuola su 10 (15%) presenta lesioni strutturali, in gran parte (73%) sulla facciata esterna. Tra quelle che hanno richiesto interventi di tipo strutturale agli enti locali (una su 4), il 29% non li ha ottenuti. Due terzi degli istituti non possiedono la certificazione di agibilità statica, la metà non ha una palestra e un quarto (23%) è senza mensa. Una scuola su sei presenta uno stato di manutenzione del tutto inadeguato e solo il 5% è in ottimo stato. Negli ultimi 3 anni si sono verificati 112 crolli negli edifici scolastici, per un totale di 18 persone ferite. È la fotografia di Cittadinanzattiva su sicurezza, qualità ed accessibilità a scuola, dopo il monitoraggio di circa 150 istituti in 10 regioni (Piemonte, Lombardia, Lazio, Marche, Abruzzo, Molise, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna), sul totale di 8519 istituzioni scolastiche italiane. È la fotografia di Cittadinanzattiva su sicurezza, qualità ed accessibilità a scuola, dopo il monitoraggio di circa 150 istituti in 10 regioni (Piemonte, Lombardia, Lazio, Marche, Abruzzo, Molise, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna).

L’accessibilità per i disabili
Ancora barriere architettoniche a scuola. Secondo la rilevazione di Cittadinanzattiva svolta su circa 150 istituti di 10 regioni, per gli studenti disabili risultano ancora inaccessibili il 35% delle biblioteche, il 28% dei bagni, il 27% delle aule computer e il 24% dei laboratori, il 17% delle palestre, il 16% delle aule, il 14% delle mense e il 9% dei cortili. Nel 43% delle scuole, inoltre – si legge nel XIV Rapporto su sicurezza, qualità ed accessibilità a scuola, presentato oggi dall’associazione – mancano posti auto riservati ai disabili nel cortile o nel parcheggio interno. Nel 30% dei casi il percorso per raggiungere l’ingresso non è facilmente praticabile da chi ha problemi deambulatori e solo il 23% degli edifici su più piani dispone di un ascensore, ma anche quando è presente in una scuola su quattro non è funzionante; nel 78% delle aule in cui sono presenti studenti con disabilità motoria non c’è spazio sufficiente per consentire il movimento della carrozzina.

Pulizia: bagni senza sapone e carta igienica
Per quanto riguarda invece la pulizia a scuola, osserva Cittadinanzattiva, in cima alla classifica degli ambienti meno puliti ci sono biblioteche e palestre che quasi in un caso su due presentano polvere (rispettivamente 46% e 48%) e in più di un quarto dei casi segni di sporcizia (27% e 26%). I bagni risultano sporchi nel 14% dei casi e soprattutto sono sprovvisti dei presidi igienici fondamentali: nel 52% mancano gli scopini per il water, nel 50% il sapone, nel 60% gli asciugamani, nel 37% la carta igienica. Inoltre, il 13% dei bagni presenta sanitari danneggiati o non funzionanti.

Cortili usati come parcheggi
Non tutte le scuole sono dotate di palestre e mense: mancano rispettivamente nel 50% e nel 23% del totale.Quando la palestra non è presente nell’edificio scolastico, le attività sportive o di educazione motoria si svolgono nei cortili, nelle palestre esterne, in altri spazi quali l’atrio, una sala comune, l’aula di psicomotricità, ma in 5 scuole non vengono svolte. Nelle scuole sprovviste di locale mensa, gli studenti mangiano di solito negli atri degli edifici scolastici e nelle aule utilizzate per le lezioni “ordinarie”. Il cortile è presente nel 92% delle scuole monitorate: ma in un caso su tre diventano parcheggi per le macchine.

Le certificazioni: manca l’agibilità statica a 4 scuole su 10
Solo il 35% delle scuole del campione monitorato da Cittadinanzattiva possiede il certificato di agibilità statica, il 32% quello di agibilità igienico-sanitaria, mentre il certificato di prevenzione incendi è presente appena nel 10% delle scuole monitorate. Per quanto riguarda il piano di emergenza, previsto dalla normativa in materia di sicurezza, i dati ufficiali risultano molto disomogenei a livello regionale: bene Veneto (dove le scuole che hanno il Piano di emergenza sono più del 90%), Basilicata, FVG, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Sicilia (tutte oltre l’80%). Male l’Abruzzo, dove soltanto il 27% ha redatto il Piano. In Calabria, l’informazione risulta addirittura assente.

Vandali nel 27% delle scuole
Ben il 27% delle scuole ha subìto atti di vandalismo, per lo più ad opera di soggetti esterni. Il dato sembra in diminuzione rispetto agli anni precedenti (era il 36% nel 2015) ma bisogna tener conto che si tratta di episodi noti al responsabile Prevenzione e Protezione, o al dirigente, e che probabilmente non tengono conto di altri casi di minore gravità.

Il rischio sismico
Il 54% degli edifici scolastici italiani si trova in zone a rischio sismico; quasi il 30% (ossia 13.742) insiste nelle zone a rischio 1 e 2, ossia quelle a rischio più elevato. Il Miur lo scorso anno ha specificato che il certificato di agibilità presuppone «una serie di certificati propedeutici, tra i quali il collaudo statico e le certificazioni sugli impianti». Il fatto però che prima del 1971 non fosse obbligatoria tale certificazione, non significa né che l’edificio sia a “rischio crollo”né, allo stesso tempo però, che sia strutturalmente sicuro: il 27% delle scuole è stato costruito tra il 1961 e il 1975, il 12% tra il 1946 e il 1960, l’ 8% tra il 1921 e il 1945, il 4% tra il 1900 e il 1920, il 3% nell’ 800, l ’1% prima dell’ 800.

Impianti elettrici a norma solo in 1 aula su 4
Nel 28% delle scuole a più piani, non sono presenti scale di sicurezza. Non ci sono uscite di sicurezza sui corridoi nel 18% degli istituti. Altrettanto assenti le porte anti panico: mancano nell’82% dei bagni, nell’80% delle aule e delle biblioteche, nel 37% delle mense e nel 33% delle palestre.Solo una scuola su tre presenta vetrate conformi a quanto prevede la legge.Gli impianti elettrici sono completamente a norma soltanto in un’aula su quattro e nel 12% delle mense.L’impianto antincendio risulta a norma o in avanzato stato di adeguamento nel 43% delle scuole.

La comodità questa sconosciuta
Nel 20% dei casi i banchi sono rotti, nel 18% le sedie, gli arredi non sono a norma per metà delle aule. All’avvio dell’anno scolastico il preside del liceo Troja di Andria ha invitato i ragazzi a portarsi sedie e banchi da casa perché ne mancavano 60 all’appello e la scuola non poteva permetterseli.

Perché mancano i certificati? «Scarico di responsabilità»
Perché ci sono ancora tanti ritardi nell’adeguamento degli edifici scolastici? Qualche risposta l’ha data il governo in diretta, nel corso della presentazione del rapporto di Cittadinanzattiva. Nelle riforma della Pubblica amministrazione sono state inserite alcune norme che devono risolvere» il fatto che oggi «le amministrazioni possano non assumersi le loro responsabilità», scaricandole su altri enti e «screditando la Repubblica» agli occhi dei cittadini, ha spiegato ministro per la Semplificazione e della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, a chi le chiedeva come mai molte scuole siano ancora sprovviste di certificazioni di agibilità statica. «Il male dell’amministrazione» – ha osservato il ministro durante la presentazione del XIV rapporto su sicurezza, qualità e accessibilità a scuola – è che in Italia ci sono «diecimila istituzioni pubbliche che si credono corpi unici» e lo «scarico di responsabilità» tra l’una e l’altra «continua a generare forme di allontanamento tra cittadino e istituzioni». Da qui la «serie di norme» nella riforma della Pa.

Il piano del governo
«È un impegno delle amministrazioni garantire le certificazioni» di agibilità statica «agli edifici scolastici. Non è detto che questi siano insicuri se non hanno le certificazioni, ma bisogna fare uno sforzo per arrivare a un miglioramento». Lo ha detto la coordinatrice della Struttura di missione della Presidenza del Consiglio per l’edilizia scolastica, Laura Galimberti, a fronte dei dati diffusi oggi da Cittadinanzattiva sulle condizioni delle scuole italiane. I «principali interventi» del Governo per la messa in sicurezza degli istituti hanno visto l’impiego di «4,5 miliardi di euro», ha ricordato Galimberti.«Con l’iniziativa #scuolenuove – ha precisato – sono stati sbloccati 314 milioni di euro dai vincoli del patto di stabilità 2014-15: 562 gli enti locali coinvolti, circa 1.100 i cantieri avviati di cui oltre 700 conclusi; 48 le scuole nuove costruite, 128 gli interventi di miglioramento strutturale. Con lo #sbloccascuole, invece, sono stati stanziati 480 milioni in deroga agli equilibri di bilancio 2016: oltre 1500 enti locali coinvolti, 1208 interventi avviati, di cui circa 260 già conclusi; 60 le scuole nuove e 286 gli interventi per l’antisismica». Per il capitolo #scuolesicure, ha aggiunto Galimberti, sono stati impiegati 550 milioni di euro che hanno finanziato oltre 2 mila cantieri – la maggior parte già conclusi – per la messa in sicurezza di edifici scolastici. Lo scorrimento delle graduatorie, grazie a ribassi d’asta, ha permesso l’avvio di altri 200 interventi. Infine dai mutui Bei sono arrivati 905 milioni, di cui oltre 700 già impegnati: in corso o conclusi 1.215 interventi per la messa in sicurezza e la ristrutturazione di scuole o nuove costruzioni, seguendo la Programmazione nazionale. Fondi per l’edilizia scolastica, ha concluso, sono stati stanziati anche attraverso i Patti per il Sud e potranno arrivare pure dallo school bonus».

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Una scuola su dieci ha lesioni strutturali. Nel 37% dei bagni manca la carta igienica ultima modifica: 2016-09-22T04:40:07+02:00 da
Gilda Venezia

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