dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 8.5.2017
– E’ inaccettabile il divieto di sciopero per il giorno 9 maggio indetto dai Cobas contro le prove Invalsi.
Pur avendo una posizione differente dai Cobas, dall’Unicobas e dall’USB sulla questione Invalsi, di cui critichiamo soprattutto l’utilizzo strumentale per “classificare” scuole e il ruolo all’interno del Sistema di Valutazione Nazionale, la Gilda degli Insegnanti di Venezia considera un fatto inaccettabile il divieto imposto dalla Commissione di Garanzia in merito allo sciopero indetto per martedì 9 maggio. La Commissione, approfittando di un’altra indizione di sciopero fatta dal microsindacato FIS-Usae per il giorno 12 maggio, in applicazione delle norme sui tempi previsti tra uno sciopero e l’altro dalla legge 146/1990, ha inibito lo sciopero del 9.
Sarebbe bene riflettere su una legge (146/90) liberticida che limita pesantemente il diritto di sciopero dei lavoratori del pubblico impiego e sul fatto che un sindacato dovrebbe rappresentare effettivamente i lavoratori e non solo i suoi dirigenti.
Purtroppo abbiamo avvertito un pericoloso silenzio in proposito. Soprattutto da parti chi questa legge l’ha condivisa.
E per completezza di informazione ricordiamo che nella scuola in questi ultimi anni abbiamo assistito ad una miriade di microscioperi, indetti spesso più con lo scopo di giustificare l’esistenza di tanti soggetti politici e sindacali che per incidere realmente nelle scellerate scelte di politica scolastica operate dagli ultimi governi.
La Gilda invita tutti i colleghi a boicottare la “correzione” delle prove Invalsi, prestazione di natura prettamente impiegatizia che nulla ha a che vedere con la funzione docente.
Ricordiamo a tutti che in proposito la tabulazione dei risultati delle prove non può costituire in alcun modo un obbligo per i docenti, così come frequentemente viene fatto credere da parte di qualche Dirigente scolastico. E tanto meno lo è per le prove dell’esame finale del I ciclo.
Gilda degli insegnanti
della provincia di Venezia
