Uscita alunni: la soluzione arriva forse dal Friuli-Venezia Giulia

Reginaldo Palermo, La Tecnica della scuola  29.10.2017

– Per capire meglio il regime di responsabilità connesso con l’uscita degli alunni da scuola abbiamo ora a disposizione un ulteriore interessante documento: si tratta del parere della Avvocatura dello Stato del Friuli Venezia Giulia di cui riportiamo qui ampi stralci

ABBANDONO DI MINORE
Preliminarmente l’Avvocatura sottolinea che “l’art. 591 c.p. non é stato abrogato [si tratta dell’articolo relativo al reato di abbandono di minore]; la sua applicazione spetta solo alla magistratura in relazione alle circostanze del fatto sottoposte al suo esame”.
Il principio di base da cui si deve partire è che “la sicurezza dei minori non é un bene giuridicamente disponibile, nemmeno da parte dei genitori, cosicché eventuali “liberatorie” eventualmente rilasciate dagli stessi non avrebbero efficacia sicuramente scriminante”.
Ma, aggiunge subito dopo, l’Avvocatura di Trieste “l’obbligo di vigilanza sugli alunni ha carattere relativo e non assoluto essendo condizionato da una serie di fattori, quale l’età, la salute, la maturazione psico-fisica e il contesto sociale”.

I REGOLAMENTI SERVONO A POCO
Tuttavia bisogna essere consapevoli che in materia di uscita dagli edifici scolastici “non esistono formule sacramentali a taumaturgiche idonee a esentare l’amministrazione da sempre possibili azioni di responsabilità”.
Prosegue l’Avvocatura: “Un eventuale regolamento in materia dovrebbe quanto meno prevedere un’autonoma valutazione del grado di maturazione psico-fisica del singolo alunno da parte del corpo docente, valutazione che deve essere necessariamente condivisa dalla famiglia, in relazione al percorso scuola — abitazione la scuola dovrebbe inoltre effettuare una specifica istruttoria presso la Polizia Municipale e autorità di Pubblica Sicurezza allo scopo di acquisire elementi circa la specificità del contesto territoriale di ubicazione dell’istituto”.
La conclusione dell’Avvocatura invita alla prudenza: “Per quanto tale regolamento possa essere pacificamente disatteso dall’autorità giudiziaria non potendo in alcun modo costituire deroga a norme di legge di rango sovraordinato, esso potrebbe comunque assumere un qualche elemento persuasivo, a favore dell’amministrazione e degli operatori, in un eventuale giudizio”.

DIRIGENTI SCOLASTICI “OBIETTORI”
Ed è così che nel nord-est del Paese parecchi dirigenti scolastici delle province di Udine e Pordenone, forti anche del parere della Avvocatura regionale, hanno deciso di trascurare i severi ammonimenti della ministra Fedeli (“genitori, dovete andare a ritirare i figli a scuola, lo dice la legge, fatevene una ragione”) e di “trattare” con le famiglie esaminando accuratamente i diversi casi di uscita dalla scuola. Si tratta di un impegno (e di un rischio) non da poco, ma forse potrebbe essere la soluzione ad un problema che si sta complicando giorno dopo giorno.

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Uscita alunni: la soluzione arriva forse dal Friuli-Venezia Giulia ultima modifica: 2017-10-29T21:54:10+01:00 da
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