– “C’è una questione materiale: se si trovano i soldi per i presepi, non si capisce perché non ci siano quelli per evitare che i tetti crollino o per assicurare trasporti efficienti. Ma c’è anche una questione non materiale: il presepe è un’iniziativa carina, ma finanziarli non fa parte della natura della scuola che in Italia è laica, pubblica e gratuita”.
[Bugiardino. Risulta confermato che i politici nazionali o regionali preferiscono spendere in iniziative che hanno un ritorno pubblicitario e mediatico per loro stessi invece di provvedere a ciò che è necessario. v.p. ]
Veneto, manca la carta igienica ma la Regione stanzia 50mila euro
per i presepi nelle scuole (anche quelle private)
Anche i promotori avevano insistito su questi aspetti, illustrando la mozione. “La negazione dei simboli della nostra cultura e del nostro passato porterebbe allo scardinamento di alcuni dei principi cardine su cui si fonda la nostra civiltà”. E ancora: “Non vogliamo creare uno scontro culturale, ma far capire a chi arriva da un altro contesto religioso che giunge in una realtà che ha una tradizione cristiana”. Il finanziamento è suddiviso in 38mila euro per le scuole statali, 6.750 euro per le scuole paritarie e 1.250 per le scuole di formazione professionale. I 250 euro dovranno essere utilizzati per l’acquisto del materiale.
Giudizio severo di Orietta Salemi, consigliere regionale del Pd: “Quelli da sostenere non sono i presepi di statuine, ma i presepi viventi. Era meglio prevedere, in alternativa, misure di sostegno alle famiglie in difficoltà per l’accesso ai nidi. O destinare la somma all’acquisto di materiale didattico”. L’anno scorso la Rete degli Studenti Medi del Veneto aveva organizzato una variopinta protesta davanti alla Regione, con ragazzi vestiti da personaggi del presepe. Dal congresso in corso a Mestre arriva una conferma critica. Tommaso Biancucci, dell’esecutivo regionale: “C’è una questione materiale: se si trovano i soldi per i presepi, non si capisce perché non ci siano quelli per evitare che i tetti crollino o per assicurare trasporti efficienti. Ma c’è anche una questione non materiale: il presepe è un’iniziativa carina, ma finanziarli non fa parte della natura della scuola che in Italia è laica, pubblica e gratuita”.
Zaia mette il presepe a scuola:
fondi per far nascere Gesù tra i banchi
Anche quest’anno il Veneto stanzia fondi per le scuole che costruiranno un presepe: pronti 50mila euro per “valorizzare la tradizione culturale e artistica italiana”
Anche quest’anno la Regione Veneto si impegna a far “nascere” Gesù nelle scuole.
Sono stati stanziati infatti ben 50mila euro per premiare gli istituti che per primi realizzeranno il tradizionale presepe di Natale.
Come racconta Tgcom24, il merito è di un emendamento alla legge di stabilità regionale presentato dal centrodestra e approvato a maggioranza.
“Così valorizziamo la tradizione culturale ed artistica italiana”, l’assessore all’Istruzione Elena Donazzon, “L’iniziativa intende promuovere nelle scuole l’allestimento del presepe, realizzato tenendo conto della tradizione storica e culturale propria del nostro territorio e valorizzarne altresì la natura di simbolo non religioso, ma anche quale parte integrante della storia e della tradizione culturale ed artistica italiana”.
Capofila del progetto è l’Educandato statale di Montagna che si accolla i costi dell’iniziativa (tra cui l’onere di distribuire il denaro) e a cui vanno 4mila euro. Il resto andrà alle scuole che per prime faranno domanda entro il 24 novembre e che si aggiudicheranno 250 euro l’una.
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