Visite fiscali, ci penserà l’Inps ma solo se avrà i soldi E il lavoratore irreperibile rischia il controllo in ambulatorio

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di Carlo Forte,  ItaliaOggi   22.8.2017

– Con il decreto madia cambieranno a regime anche le fasce di reperibilità dei dipendenti.

Dal 1° settembre prossimo l’Inps gestirà anche le visite fiscali dei dipendenti della scuola. La novità è prevista dal decreto legislativo n. 75 del 27 maggio 2017 (cosiddetto decreto Madia) che, a regime, prevede anche l’armonizzazione delle fasce orarie di reperibilità tra pubblico e privato. Vale a dire, i periodi di tempo nell’ambito della giornata, in cui il dipendente non potrà muoversi da casa per consentire al medico di effettuare la visita di controllo. Attualmente le fasce nel settore privato vanno dalle 10,00 alle 12,00 e dalle 17,00 alle 19,00. Mentre nel settore pubblico, per effetto del decreto Brunetta che ne ha ampliato i termini, sono fissate dalle 9,00 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 18,00. L’istituto nazionale della previdenza sociale ha già emanato le prime disposizioni di attuazione con il messaggio 3265 del 9 agosto scorso. L’ente previdenziale ha spiegato che sarà costituito un polo unico delle visite fiscali che dovrà occuparsi anche dei dipendenti della scuola, che gestirà le visite e che lo farà su richiesta delle amministrazioni interessate o anche d’ufficio. E ha ricordato che le richieste delle amministrazioni saranno soddisfatte solo fino alla concorrenza del budget assegnato dal legislatore pari a 17 milioni di euro. Che dovranno bastare per coprire le spese di tutte le viste fiscali che saranno effettuate nell’intero territorio nazionale.

Pertanto, dopo avere ricevuto la richiesta, l’Inps verificherà la disponibilità del budget e, una vota superato, bloccherà le richieste in eccedenza. In buona sostanza, dunque, fino a quando ci saranno soldi a sufficienza per pagare i medici fiscali l’Inps darà corso alle richieste. Quando i soldi finiranno le viste fiscali non saranno più effettuate.

La procedura di richiesta delle visite da parte delle scuole avverrà via web in modo automatizzato. Ma nella prima fase il sistema potrebbe non riconoscere tutte le amministrazioni aventi titolo all’accesso. In questi casi, le scuole potranno procedere autocertificando il proprio titolo e l’Inps procederà successivamente ad effettuare i dovuti controlli. Le scuole dovranno specificare nella richiesta anche se dovrà essere effettuata o meno la visita ambulatoriale, nelle modalità già attualmente previste in caso di assenza del lavoratore a visita domiciliare, al fine di consentire la verifica dell’effettiva sussistenza dello stato di malattia.

L’Inps ha chiarito, inoltre, che dal 1° settembre 2017 gli applicativi in uso presso l’istituto saranno adattati al fine di acquisire i dati dei certificati dei dipendenti pubblici e disporre un numero prestabilito di visite d’ufficio. Anche per le visite mediche di controllo disposte d’ufficio verrà restituito alle scuole l’esito, incluse le informazioni circa i casi di assenza al domicilio e la conseguente convocazione a visita ambulatoriale. In caso di assenza del lavoratore al domicilio a seguito di visita medica di controllo disposta d’ufficio, si procederà con l’invito a visita ambulatoriale in conformità a quanto avviene per i lavoratori del settore privato.

Nel corso della visita ambulatoriale dovranno essere valutate soltanto l’effettiva sussistenza dello stato morboso e la relativa prognosi, mentre non rientrerà tra i compiti dell’istituto la valutazione delle eventuali giustificazioni prodotte. L’ente previdenziale ha chiarito anche che il dipendente pubblico è tenuto, qualora debba assentarsi dal proprio domicilio (per esempio per sottoporsi a una visita specialistica), ad avvisare unicamente la scuola. E dovrà essere quest’ultima ad avvisare l’Inps.

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Visite fiscali, ci penserà l’Inps ma solo se avrà i soldi E il lavoratore irreperibile rischia il controllo in ambulatorio ultima modifica: 2017-08-22T13:03:08+02:00 da
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