Intanto la scuola è ripresa oggi in altre cinque regioni, Campania, Liguria, Marche, Molise e Toscana ma non mancano le difficoltà sia per le proteste del personale ‘anti-pass’, sia per i contagi che iniziano a portare in dad le prime classi. Per evitare che si torni in maniera massiccia alla didattica a distanza, già si parla della eventualità che cambino le regole in tema di quarantena per gli studenti, sulla falsariga di quanto sta accadendo in Germania e Gran Bretagna in cui è stata avviata una riflessione proprio sulla determinazione delle quarantene per mantenere la didattica in presenza. Il ministro Bianchi, citando quanto sta avvenendo a Bolzano, parla di ‘prova del rischio’ e punta ad estendere i tamponi salivari oltre le ‘scuole sentinella’. Intanto a Savona, oggi, nel primo giorno in cui è suonata la campanella, un istituto comprensivo è rimasto chiuso a causa della mancanza di personale in sciopero: gli insegnanti e il personale Ata infatti hanno manifestato la contrarietà all’obbligo green pass per tutto il personale scolastico ed, insieme ad alcuni sanitari, si sono riuniti davanti al palazzo della Provincia. Sempre nel Savonese, a causa dell’adesione allo sciopero contro il green pass di una maestra, gli alunni di una classe 5 sono stati rimandati a casa. Proprio per evitare al massimo dad e quarantene il ministro Bianchi accelera sui tamponi salivari che anche oggi hanno varcato le soglie degli istituti scolastici nell’ambito del progetto ministeriale delle ‘scuole sentinella’. “Si andrà alla fase 2 – assicura Bianchi – quella del tracciamento: siamo passati al salivare, con la verifica molecolare, che dà un risultato con una accuratezza che arriva al 99,9%. Ora il controllo è a campione ma diventerà diffuso”.
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