In sede di commento allo schema predisposto dal Governo, avevamo già anticipato le importanti novità in arrivo per il personale docente e Ata in tema di ricostruzione di carriera.

Oggi 13 giugno è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ed entrerà in vigore il 14 giugno, il decreto legge n.69, c.d. salva infrazioni, che introduce sostanziali modifiche al sistema in atto vigente in materia di ricostruzione di carriera del personale docente e Ata.

Si valuterà tutto il servizio pre ruolo

Il Decreto legge 69 modifica il testo dell’art.485 del D.Lvo 297/1994, il quale prevede la valutazione per intero del servizio pre ruolo statale solo per i primi quattro anni, mentre il restante periodo viene valutato nel limite dei due terzi, introducendo il principio della valutazione integrale, senza decurtazione alcuna, di tutto il servizio pre ruolo.

Nuove regole per i neo assunti

Per il personale assunto a decorrere dall’a.s. 2023/2024 quindi, in sede di ricostruzione di carriera verrà valutato per intero tutto il servizio pre ruolo.

Una ulteriore modifica al Testo unico della scuola, limita tuttavia – decisamente – i benefici introdotti dal nuovo sistema.

Si valuterà solo il servizio effettivamente prestato

Il decreto legge 69 prevede infatti che, ai fini della ricostruzione di carriera, per i neo immessi in ruolo non sarà più applicabile il meccanismo di valutazione quale anno scolastico intero del servizio prestato per almeno 180 giorni.

Ai fini della ricostruzione di carriera, a partire dai docenti assunti dall’a.s. 2023/2024, si valuterà quindi solo il servizio effettivamente prestato e, conseguentemente, per la valutabilità di un intero anno scolastico non sarà più sufficiente aver prestato almeno 180 giorni di servizio.

La soluzione non è del tutto migliorativa

Difatti, se verrà valutato solo il servizio effettivo, molti docenti che hanno maturato in un anno scolastico solo il minimo dei 180 giorni previsti per la sua valutabilità, certamente otterranno una ricostruzione di carriera meno favorevole rispetto ai docenti che, a parità di servizio pre ruolo, l’hanno ottenuta secondo le disposizioni dell’art.485 attualmente in vigore.

Quindi, a parità di periodi di servizio preruolo, a seconda del momento di assunzione, prima o a partire dall’1.09.2023, si avranno docenti con un migliore inquadramento grazie alle previsioni attuali degli articoli 485 e 489, e docenti – gli immessi in ruolo dall’a.s. 2023/2024 – con un inquadramento anche di molto meno favorevole con la modifica degli articoli 485 e 489.

Buone notizie per il personale Ata

Il Dl salva infrazioni modifica il meccanismo di ricostruzione anche per il personale Ata.

Secondo l’attuale formulazione dell’art.569 del D.lvo 297/94, per il personale Ata il servizio non di ruolo prestato nelle scuole e istituzioni educative statali è riconosciuto sino ad un massimo di tre anni agli effetti giuridici ed economici e, per la restante parte, nella misura di due terzi, ai soli fini economici.

Il decreto salva-infrazioni modifica la predetta disposizione disponendo che, per il personale Ata immesso in ruolo a far data dall’a.s. 2023/2024, il servizio non di ruolo prestato nelle scuole e istituzioni educative statali è riconosciuto per intero agli effetti giuridici ed economici.

Per il personale Ata si tratta sicuramente di una novità positiva, perché verrà valutato integralmente tutto il servizio pre ruolo prestato nella scuola statale.

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