Gilda Venezia

Cara Ministra, meglio tacere, ascoltare e poi confrontarsi con la realtà

dalla Gilda degli Insegnanti della Provincia di Venezia, 22.8.2020.

Cara Ministra, sarebbe meglio tacere, ascoltare e poi confrontarsi con la realtà. L’inizio dell’anno scolastico sarà molto complicato. Non serve a nessuno continuare a dire che tutto è sotto controllo e che tutto va bene.

Le dichiarazioni della Ministra

Abbiamo letto con sconcerto le dichiarazioni da Lei rilasciate alla Repubblica sul ruolo dei “sindacati” qualificati come soggetti all’interno dei quali ci sarebbero posizioni finalizzate a non far iniziare regolarmente l’anno scolastico. Ciò adducendo una presunta pretesa da parte degli stessi “sindacati” di imporre l’immissione in ruolo dei precari senza concorsi.

Vorremmo ricordarLe che la Gilda degli Insegnanti da sempre ha ribadito che l’insegnamento è una professione di grande responsabilità cui deve corrispondere una adeguata preparazione che deve essere verificata in  fase di reclutamento, come detta la Costituzione, con concorsi pubblici selettivi. E’ vero che esistono altre posizioni in altre organizzazioni sindacali, compreso il sindacato di cui Lei era dirigente e che si è sempre contraddistinto con l’esperire ricorsi seriali per consentire l’accesso al ruolo facilitato al precariato della scuola. Ciò non significa che genericamente  “il sindacato” o “qualcuno nel sindacato” stia sabotando la scuola. Si tratta di frasi offensive per chi, sfidando anche l’impopolarità, si è battuto su altri fronti.

Troppa approssimazione

Esprimiamo in ogni caso grande preoccupazione per la fase di rientro a scuola e apertura dell’a.s. 2020-21. A tutt’oggi la sensazione è che si muova con grande approssimazione e confusione. Sappiamo che i problemi da affrontare sono enormi e qualsiasi Governo si troverebbe in difficoltà nell’affrontarli. Per questo non si può continuare a ripetere tutti i giorni come un disco rotto che non è tutto sotto controllo e che la scuola inizierà con tranquilla regolarità.

La Gilda è convinta che la scuola debba riaprire regolarmente in sicurezza e che il governo deve fare un ulteriore sforzo per trovare le risorse per implementare urgentemente l’organico che risulta ancora carente e che viene calcolato ancora su un numero di allievi per classe inaccettabile (si veda come esempio i 29 allievi per classe nell’infanzia..). Le ricordiamo che La abbiamo appoggiata con convinzione nella sua lontana battaglia sulle “classi pollaio”. Se ne è dimenticata?

Non occorre proclamare ai giornali cifre di immissioni in ruolo del tutto inaffidabili e spalmate su tre anni. Non occorre proclamare che i concorsi si faranno senza ostacoli dimenticandosi che nulla si è fatto per garantire alle commissioni almeno il parziale esonero dalle lezioni durante lo svolgimento delle prove e delle correzioni degli elaborati.

La situazione è più complicata di quanto si voglia far credere

Continuare nel racconto di una scuola che funziona senza ostacoli nell’emergenza COVID è funzionale alle esternazioni su facebook, ma non si intende affrontare il nocciolo duro delle situazioni di crisi che potranno probabilmente pesare sulle singole scuole. Che fare se un allievo è sieropositivo? Che fare se un insegnante è contagiato? Che fare dei lavoratori fragili? Continuare con la didattica a distanza o con la DID?

Sembra che Lei e il CTS demandino di fatto la soluzione dei problemi veri ai dirigenti scolastici e all’”autonomia scolastica” dimenticando che vi sono anche i docenti e il personale ATA e che le scuole sono scuole della Repubblica e non aziende gestite autonomamente dai dirigenti.

Finora sono stati i docenti a salvare la scuola inventandosi la DaD

La comunicazione fin qui instaurata dal Suo Ministero sembra dimenticare proprio i docenti che hanno salvato la didattica nel COVID inventandosi la DAD e per  i quali non si ritiene opportuno parlare di aumenti stipendiali o di garanzie contrattuali, questioni che il precedente Ministro Fioramonti intendeva affrontare con investimenti importanti e strutturali nella scuola e nell’università.

Servono ascolto e dialogo

La sua continua sovraesposizione mediatica la rende sempre più debole. Qualsiasi probabile situazione di malfunzionamento della macchina della scuola Le sarà addebitato con gli interessi. La smetta quindi con la Sua arroganza rancorosa che cerca di trovare sempre un nemico che “rema contro”. Si invece ricordi delle centinaia di migliaia di voti dei docenti al M5S dati nella speranza di trovare finalmente una alternativa ad un degrado della Scuola della Repubblica che aveva avuto il suo punto massimo nella riforma della “Buona Scuola” di Renzi. Ai tantissimi delusi e disillusi deve pensare, non al facile consenso di alcuni dirigenti scolastici e funzionari ministeriali.

La consigliamo di ascoltare le ragioni di chi apparentemente non rema per Lei. Stiamo lavorando tutti per far funzionare la Scuola della Repubblica. Non abbiamo bisogno di una Ministra fragile in un momento di emergenza.

Gilda degli Insegnanti della Provincia di Venezia

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Cara Ministra, meglio tacere, ascoltare e poi confrontarsi con la realtà ultima modifica: 2020-08-24T14:11:04+02:00 da
Gilda Venezia

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