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Concorso scuola, il Tar ammette un neo-laureato. Pronti 20mila ricorsi

di Antonella De Gregorio,  Il Corriere della Sera  30.3.2016 

– In palio 63mila posti, riservati ai docenti abilitati. Tra gli esclusi, quindici categorie: dai laureati in scienze della Formazione a chi non ha terminato il Pas, ai docenti di sostegno.

Sono scaduti mercoledì i termini per partecipare al concorso per diventare docenti indetto dal Miur. In palio ci sono 63.712 posti (tra scuola dell’infanzia e primaria, secondaria e sostegno) che verranno assegnati nel corso del triennio 2016/2018. La procedura concorsuale ha carattere regionale e prevede tre bandi: uno per i docenti della scuola dell’infanzia e della primaria, un secondo rivolto agli insegnanti della scuola secondaria di primo e secondo grado e infine un terzo bando per il «sostegno».

Domande

Prima del week end pasquale, venerdì, risultavano inoltrate 89 mila domande. Altre 70 mila erano «in lavorazione». All’appello, insomma, mancherebbero 40mila domande, per arrivare alla platea di 200mila candidati ipotizzata dal ministero.

Il Tar

Al concorso possono accedere solo i docenti già in possesso dell’abilitazione, ma molti aspiranti, privi del titolo, stanno preparando ricorso, nella speranza che i giudici amministrativi aprano loro la partecipazione alle prove. C’è già una prima decisione favorevole a un candidato escluso: si tratta di un primo decreto (il n. 1463/13), emesso dal Tar del Lazio, con procedura d’urgenza vista l’imminenza del concorso. Una decisione che lascia intravedere la prospettiva dell’inclusione con riserva a chi magari ha già prestato anni di servizio nelle scuole pubbliche.

Ricorsi

Uno dei sindacati di categoria, l’Anief, sostiene di aver già raccolto più di ventimila richieste di coloro che si ritengono illegittimamente esclusi: «quindici categorie», sostiene il sindacato. Che elenca: «Assieme ai neo-laureati, che sono la maggior parte, ci sono i dottori di ricerca, i diplomati in Accademia e in Conservatorio, in ISEF, i docenti già di ruolo nelle scuole pubbliche che intendono cambiare disciplina d’insegnamento, i laureandi in Scienze della formazione primaria, gli insegnanti “tecnico pratici”, gli abilitandi Afam, gli abilitati all’estero, i diplomati magistrale-linguistico, gli educatori. E anche un nutrito numero di abilitandi dei corsi universitari Pas e di Sostegno, che hanno pagato una tassa variabile tra i 3mila e i 4mila euro sapendo di terminare il loro percorso formativo entro l’anno accademico 2014/2015, ma che a causa di ritardi legati alla burocrazia accademiche, rimarrebbero fuori per poche settimane». Sul concorso incombe anche un ricorso collettivo al Tar del Lazio, patrocinato dal Codacons.

Le prove

La data delle prove scritte sarà resa nota il 12 aprile, con un avviso pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Si sa già che lo scritto sarà «computer based», richiederà dunque l’utilizzo di migliaia di postazioni all’interno di laboratori o aule informatiche, presso scuole o altre sedi pubbliche. I candidati avranno a disposizione 150 minuti di tempo in cui dovranno leggere e rispondere su pc a otto domande: sei a risposta aperta e due chiuse in lingua straniera, somministrate in maniera casuale, in modo da impedire gli scambi di informazioni tra una postazione e l’altra.

Concorso scuola, il Tar ammette un neo-laureato. Pronti 20mila ricorsi ultima modifica: 2016-03-30T13:54:29+02:00 da
Gilda Venezia

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