di Reginaldo Palermo, La Tecnica della scuola 27.12.2017
– Che fine farà il bonus premiale dopo la firma del prossimo contratto?
Difficile dirlo, almeno per ora; ma si può tentare qualche previsione provando a leggere con attenzione il testo del contratto degli statali che già si è concluso.
Allora, se si esaminano i passaggi del contratto degli statali che si occupano di premialità si scopre che:
Trasferire questo modello nella scuola, però, non è per niente semplice; nel pubblico impiego, infatti, non esistono organi collegiali rappresentativi del personale e quindi è del tutto comprensibile che la definizione dei criteri venga affidata alla contrattazione integrativa di sede.
Nella scuola, al contrario, la legge che ha introdotto il bonus premiale ha anche assegnato al Comitato di valutazione il compito di fissare i suddetti criteri, secondo quanto previsto dal comma 129 della legge 107/2015.
Se la definizione dei criteri per l’attribuzione del bonus premiale venisse affidata alla contrattazione di istituto si creerebbe un “doppione” difficile da gestire.
C’è ovviamente chi pensa che in questo caso il contratto dovrebbe modificare il disposto della legge, ma – al momento attuale – questa ipotesi sembra difficilmente praticabile.
Più concretamente il contratto scuola potrebbe prevede un passaggio di “confronto” fra dirigente scolastico e rappresentanze sindacali dopo che il Comitato di valutazione ha deliberato i criteri.
Ma si tratta, per ora, di semplici ipotesi non verificate e non verificabili.
Un fatto è certo: sulla questione del bonus premiale si giocherà una parte significativa del contratto normativo.
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