dall’Ufficio stampa della Gilda degli insegnanti, 21.12.2017
“La Gilda – prosegue Di Meglio – ritiene che il ministero dell’Istruzione debba con urgenza pronunciarsi sull’intera situazione, assumendosi la responsabilità politica di indicare soluzioni eque e definitive”.
Il coordinatore nazionale della Gilda sottolinea, inoltre, che “la decisione del supremo consesso della giustizia amministrativa contraddice clamorosamente le numerose sentenze precedenti dello stesso Consiglio di Stato” e che “continueranno a determinarsi numerose situazioni di disparità: la sentenza non agirà infatti sulle decisioni già divenute definitive e neppure su quelle, eventualmente contrarie, assunte dai giudici del lavoro”.
“In ogni caso, nei prossimi mesi, numerosi insegnanti di scuola primaria perderanno il ruolo e assumeranno incarichi di supplenza rischiando poi di essere licenziati definitivamente al compimento dei 36 mesi, in base all’assurda previsione della legge 107/2015”.
“In tutto questo la politica non è stata in grado di intervenire minimamente – conclude Di Meglio -, basti pensare che non è stato previsto il nuovo sistema di reclutamento per la scuola primaria, né sono previsti i concorsi ai quali i diplomati magistrali potrebbero legittimamente partecipare, né una fase transitoria”.
Roma, 21 dicembre 2017
Ufficio stampa Gilda Insegnanti
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