di Lara La Gatta, La Tecnica della scuola, 9.12.2020.
Nel trasmettere il Dpcm 3 dicembre, il Ministero dell’Istruzione ha fornito alcune indicazioni utili alle scuole.
Dal 7 gennaio 2021, il 75% degli studenti del secondo ciclo di istruzione collocate nelle cosiddette zone gialle e arancioni torneranno in presenza.
Le scuole dovranno pertanto rimodulare il piano di lavoro del personale ATA, gli orari delle attività didattiche per docenti e studenti, nonché degli uffici amministrativi, tenendo conto della frequenza a scuola del 75 % della popolazione scolastica.
La decisione su come modulare questa percentuale è a discrezione della scuola, che può operare per classi, per classi parallele, per indirizzi.
Per un utilizzo ottimale del cd “organico Covid”, è bene aver presente che si tratta di risorse di personale destinate, per quanto riguarda i docenti, a garantire una migliore gestione dei gruppi classe, al fine di ottimizzarne la numerosità e, per quanto riguarda il personale ATA, volta ad attuare le attività necessarie alla garanzia del diritto allo studio nonché alla sicurezza e all’igiene degli ambienti.
Il continuo mutamento della situazione ha richiesto alla dirigenza scolastica di operare con la necessaria flessibilità.
Tuttavia, precisa il MI, al predetto personale docente, va garantito un orario di servizio il più possibile stabile nonché, al pari dell’organico dell’autonomia, l’assegnazione prioritaria alle classi su orario curricolare.
Nelle scuole dell’infanzia e primaria, è necessario, per quanto possibile, assicurare alle classi sull’orario curricolare docenti perlomeno iscritti al corso di laurea di Scienze della formazione primaria.
Con riferimento infine ai tavoli di coordinamento costituiti presso ciascuna prefettura, per la definizione del più idoneo raccordo tra gli orari di inizio e termine delle attività didattiche e gli orari dei servizi di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano, il MI auspica, da parte dei singoli Uffici scolastici provinciali, momenti di confronto con i Dirigenti scolastici delle
istituzioni scolastiche dei territori di competenza, e il raccordo con i direttori degli USR.
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