Educazione all’affettività? È subito bagarre

Tuttoscuola  13.9.2016 

– La notizia, data dal ministro Giannini, della imminente pubblicazione di ‘Linee guida’ sull’educazione all’affettività è stata accolta da opinioni diverse e contrastanti, come è sempre accaduto anche in passato ogni volta che si è provato ad affrontare il tema sotto il profilo normativo. Col risultato che l’Italia è rimasta, insieme a Polonia e Bulgaria, l’unico Paese dell’Unione Europea a non prevedere l’educazione sessuale – o all’affettività, come da noi si preferisce dire con evidenteunderstatement – nei curricula scolastici.

Le Linee guida, ha annunciato il ministro a Milano, intervenendo in Triennale all’evento dal titolo ‘Perché la scuola non parla d’amore’, saranno presentate “entro la prima metà di ottobre” e si ispireranno ai principi enunciati nel comma 16 della legge 107 in materia di promozione in tutte le scuole italiane di una cultura delle pari opportunità e di contrasto a ogni forma di discriminazione e di violenza di genere. Non ci sarà, ha precisato Giannini, “un’ora di…” ma “un’onesta e utile rassegna di come questi temi debbano entrare nelle classi”. Decideranno poi le scuole “in totale autonomia”, le attività ritenute più idonee a realizzare il progetto.

L’iniziativa del ministro è stata apprezzata dalla responsabile scuola di Forza Italia Elena Centemero, che si appresta a sua volta a presentare una proposta di legge che allinei l’Italia agli altri Paesi membri del Consiglio d’Europa (nel cui ambito presiede la commissione Equality and non Discrimination), ma è stata pesantemente criticata da chi teme, come Claudio Risé che lo scrive sul Giornale di sabato scorso, che l’operazione diventi “esercizio di potere del governo sugli studenti e sulle loro emozioni, esercitato con ‘linee guida’ e altri orpelli governativi”, una “ortopedia dell’anima”, aggiunge l’editorialista citando Foucault ma esagerando assai, a nostro avviso, nell’assegnare all’attuale Miur un ruolo di ‘istituzione totale’. Anche il mondo cattolico chiede che le famiglie siano coinvolte “in forza del loro primato educativo”, come scrive l’Agesc in un comunicato.

La sensazione, piuttosto, è che la vaghezza di Linee guida che rimettono ogni decisione operativa alle scuole riservi all’educazione all’affettività un destino non diverso da quello dell’educazione civica: una non-materia della quale si occupano tutti e nessuno. Ma più spesso nessuno.

.

Educazione all’affettività? È subito bagarre ultima modifica: 2016-09-14T04:32:49+02:00 da
Gilda Venezia

Leave a Comment
Share
Pubblicato da
Gilda Venezia

Recent Posts

Ricostruzione e Riallineamento Carriera: Docenti, ATA e DSGA regalano soldi allo Stato. Come evitarlo

Tutto Lavoro 24, 11.5.204. Ogni anno, per inerzia, migliaia di docenti – ma anche personale…

8 ore fa

I sentieri della filosofia

di Umberto Galimberti, I Sentieri della Filosofia, 11.5.2024. “Fino ai diciotto anni tutte le scuole,…

9 ore fa

Breve storia della scuola italiana: com’è cambiata dal Medioevo a oggi

a cura di Erminio Fonzo, Geopop, 12.5.2024. A scuola formiamo la nostra personalità e impariamo…

9 ore fa

Valditara e la storia. La revisione non richiede esperti disciplinari

dal blog di Gianfranco Scialpi, 11.5.2024. Valditara e la storia. Il Ministro intende ri-programmare la…

10 ore fa

Valutazione comportamento alunni: disegno di legge molto a rilento, in forse l’entrata in vigore a settembre 2024

di Reginaldo Palermo, La Tecnica della scuola, 11.5.2024. Si fa sempre più complicato il percorso…

10 ore fa

GPS 2024-2026, ecco come si calcola il punteggio del servizio e in quale caso può essere raddoppiato

di Lucio Ficara, La Tecnica della scuola, 11.5.2024. Tra qualche giorno sarà pubblicata l’Ordinanza Ministeriale…

10 ore fa