Educazione e Cittadinanza/1. TreeLLLe riapre il dibattito

TuttoscuolaNews,  n. 747 del  21.3.2016 

– Con un articolo pubblicato sul Corriere della Sera giovedì scorso, lo stesso giorno previsto per la presentazione pubblica (presso la Luiss di Roma) del suo Quaderno n. 11, dedicato al tema “Educare a vivere con gli altri nel XXI secolo”, il presidente dell’associazione TreeLLLe, Attilio Oliva, ha spezzato una lancia in favore dell’inserimento nei curricula scolastici di una ‘vera’ materia obbligatoria: 60 ore all’anno, con voto, affidate a “un insegnante che non insegni altro anche se in sinergia con i colleghi”.

Viene così rilanciata l’idea, sostenuta in passato da politici e studiosi come il pedagogista Luciano Corradini, di far uscire l’educazione civica (o alla cittadinanza, o alla global citizenship nel XXI secolo, come ora si dice nel dibattito internazionale) dalla condizione di impalpabilità nella quale essa si è di fatto trovata in Italia dal momento della sua istituzione (1958, ministro della PI Aldo Moro): una ‘non materia’, come viene definita nel Quaderno.

Le obiezioni alla ‘curricolarizzazione’ di questo insegnamento sono sempre state legate alla preoccupazione, anche psicopedagogica, di non farne una materia con contenuti ‘da imparare’, come la matematica o l’inglese, ma piuttosto uno stile di vita da formare influendo su atteggiamenti, comportamenti e valori degli studenti: compito che dovrebbe essere di tutta la comunità educante, e non di un solo insegnante, che potrebbe finire per trovarsi solo (“tanto se ne occupa lui”) come succede spesso agli insegnanti di sostegno.

TreeLLLe non condivide questa preoccupazione, e propone di sperimentare il suo modello di scuola che ‘educa’, e non si limita a ‘istruire’, in 100 scuole secondarie superiori, eventualmente “attingendo in tutto o in parte alle 50/60 ore di assemblee per gli studenti”,  assegnando la materia a un docente (si suppone dell’organico potenziato, perché l’operazione viene presentata come ‘senza costi’, proveniente da scienze umane e sociali e appositamente formato), che darebbe il suo voto durante gli scrutini.

Si tratterebbe – specifica TreeLLLe – di un tempo curricolare destinato ad “attività”, non a lezioni, con contenuti interdisciplinari e modalità didattiche interattive. Esempi: giochi di ruolo, discussioni su spunti di cronaca, attività di volontariato, elaborazione di filmati, dossier, etc.

TreeLLLe ha poi avanzato anche una seconda proposta, in materia di ‘tempo pieno’, come riferiamo nella successiva notizia.

Educazione e Cittadinanza/1. TreeLLLe riapre il dibattito ultima modifica: 2016-03-21T05:50:41+01:00 da
Gilda Venezia

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