di Reginaldo Palermo, La Tecnica della scuola, 30.1.2020
Oggi 30 gennaio, non è bastato un secondo incontro fra Ministero e sindacati per raggiungere un accordo sulle questioni legate allo svolgimento dei concorsi e su tutti gli altri problemi ancora aperti.
Ai sindacati sono state proposte le bozze dei bandi ma non si è riusciti a trovare un’intesa.
Numerose le richieste dei sindacati, si va dalla pubblicazione della banca dati dalla quale verranno estratti i quesiti, fino alla possibilità di partecipare al concorso per posti di sostegno anche senza titolo ma con 3 anni di servizio su sostegno, dall’esonero dal servizio per i commissari di concorso, alla prova finale con l’esposizione di una unità didattica.
L’incontro ha avuto momenti di tensione: dopo un primo stop la Gilda ha diramato un comunicato e si è diffusa la voce che si fosse arrivati ad una rottura fra le parti.
Poi il tavolo si è ricomposto (fonti sindacali dicono che ci sia stato un intervento della viceministra Anna Ascani per tentare una ricucitura), ma dopo qualche chiarimento reciproco le parti hanno dovuto constatare che, al momento, non esistono le condizioni per un’intesa.
Nel comunicato finale sottoscritto da tutti i sindacati si accusa la Ministra di non aver voluto tenere in considerazione le intese già raggiunte in precedenza con il presidente Conte (24 aprile) e con il ministro Fioramonti (1° ottobre), né gli impegni assunti in occasione della conciliazione svoltasi il 19 dicembre.
Inevitabile quindi la dichiarazione di ripresa della mobilitazione dell’intero comparto scuola.
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“L’Amministrazione ha risposto con una chiusura totale su tutte le principali questioni politiche che abbiamo sollevato: a questo punto, venuti meno gli accordi sottoscritti nell’intesa siglata con lo scorso Governo, si fa sempre più concreto un ritorno alla mobilitazione”.
Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Federazione Gilda-Unams, commenta l’esito del confronto, iniziato ieri e conclusosi oggi al ministero dell’Istruzione, riguardo i bandi dei concorsi ordinari e straordinari.
Questi i nodi principali sui quali il ministero si è dimostrato irremovibile:
Secondo quanto riferito dalla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, entro febbraio verranno banditi tre concorsi.
Si partirà con un concorso straordinario per 24mila posti con i vincitori che andranno in cattedra entro il primo settembre, poi un concorso ordinario per la scuola secondaria di primo e secondo grado e, infine, un concorso ordinario per la scuola dell’infanzia.
“I concorsi verranno banditi dove ci sono posti e non aspiranti”, ha aggiunto la ministra. “Al Sud le graduatorie sono piene, al Nord vuote; i concorsi vanno fatti dove c’è bisogno”.
Su questo argomento la Azzolina ha inteso completare il suo pensiero: “io non penso che gli insegnanti debbano essere reclutati dalle Regioni, sono dipendenti dello Stato e devono essere reclutati dallo Stato”. Netta la sua posizione sulla continuità didattica: “nel decreto scuola è stato previsto che bisogna restare in quel posto almeno 5 anni”.
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Fra i sindacati e la Ministra Azzolina la rottura è totale ultima modifica: 2020-01-30T20:59:09+01:00 da
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