di Fabio Barina, dalla Gilda degli insegnanti di Venezia,10 maggio 2023.

La notizia è recentissima: l’indagine Pisa dell’Ocse sulle competenze in lettura, matematica e scienze certifica che gli studenti italiani hanno difficoltà di apprendimento: un quindicenne su cinque non sa leggere e, alle prese con una pagina di giornale o un brano scolastico, rivela una lettura incerta, eccessivamente lenta o troppo veloce. Infine, ma non ultimo, nel leggere commette diversi errori.

La soluzione di Valditara è illuminata e risolutrice: a settembre ci penseranno  il “docente tutor” e il “docente orientatore”.

Il quadro delineato dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, in audizione al Senato è impietoso.

La lettura congiunta dei dati sulla dispersione scolastica classicamente intesa (12,7%) e su quella implicita (9,5%) mostra che, a livello nazionale, la popolazione studentesca che si trova in condizione di fragilità degli apprendimenti si attesta a oltre il 20 per cento, un giovane su 5, con forti differenze tra una regione e l’altra”.

Fortunatamente il Ministro ha già trovato la soluzione che a partire dal prossimo anno scolastico prevede  l’istituzione di due nuove figure per fronteggiare tale fenomeno: “il docente tutor e il docente orientatore alle quali ho voluto dedicare misure di valorizzazione anche economica con uno stanziamento di 150 milioni di euro previsto dalla scorsa legge di bilancio”, ha spiegato Valditara.

Questi insegnanti, “dovranno avere un dialogo costante con lo studente, la sua famiglia e i colleghi coinvolti nell’attività didattica rivolta al singolo studente”, evidenzia il Ministro.

Conclude Valditara: “Le figure del docente tutor e del docente orientatore saranno attive già a partire dall’anno scolastico 2023/2024, per consentire in via prioritaria l’avvio delle attività curricolari di orientamento destinate agli studenti delle circa 70 mila classi del secondo biennio e dell’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado“.

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Ma davvero il Ministro pensa che sia questa la soluzione?

Sul serio dimentica che oggi nel nostro Paese un docente su 4 è precario? E che di conseguenza i ragazzi cambiano un insegnante su 4 ogni anno?

Non sa che ormai ad ogni scrutinio siamo sollecitati (se non minacciati) dal Dirigente di turno a promuovere indistintamente tutti i ragazzi anche di fronte a carenze gravi o gravissime? E che è diventato arduo e autolesionista non solo bocciare ma anche rimandare con debiti gli alunni che hanno innegabili lacune nella preparazione di base?

Veramente pensa che gli insegnanti tutor e orientatori riusciranno ad avere «un dialogo costante» con i ragazzi e a riparare in tal modo ai loro deficit anche se non li conoscono perché appartengono ad altre classi?

Non sa che il problema è che tante famiglie chiedono la promozione più che la preparazione dei loro figli? Per i quali scelgono i percorsi di studio senza dare ascolto alle indicazioni dei loro insegnanti?

Ignora ancora che esistono tante classi pollaio (alla faccia di quanto si dichiara da anni)?

O finge di non sapere che molti ragazzi certificati hanno insegnanti di sostegno non specializzati (anche per solo 4 ore e mezzo alla settimana)?

Non si è accorto che per gli studenti BES e DSA il PDP è solo una foglia di fico che non riesce ad incidere negli apprendimenti dei ragazzi, soprattutto se questi allievi sono numerosi nelle classi?

Si è accorto che molti ragazzi non sanno più impugnare una penna e scrivono solo in stampatello maiuscolo? Che l’abuso di telefono e pc ha introdotto una nuova sintassi che poco ha a che vedere con la lingua italiana?

Non è al corrente che le ore di lezione sono sommerse da scartoffie e “progettualità educative” che ostacolano l’insegnamento/apprendimento delle competenze di base?

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Noi siamo convinti che i docenti tutor e orientatori siano un’altra foglia di fico che non riuscirà a nascondere le vergogne della scuola italiana che da tempo  sta degenerando nella propria funzione formativa ed educativa. Se ogni ministro continua ad inserire figure nuove che fanno altro e riducono le ore di insegnamento inevitabilmente il tempo dell’apprendimento e della formazione si ridurrà.
Alla faccia dell’acquisizione delle competenze di base

Saremo felici di essere smentiti dai fatti.

 

Leggi anche:

Tutor scolastici e premi per la mobilità? Paradosso manifesto

 

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Ipse dixit ultima modifica: 2023-05-10T06:16:38+02:00 da
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