Pasquale Almirante, La Tecnica della scuola 22.1.2016
– Il Sistema Nazionale di Valutazione (SNV), dopo la prima tornata dei Rapporti di Autovalutazione (RAV) preparati dalle scuole raggiungerà in effetti i risultati attesi? E rispetto alle sperimentazioni volute dall’ex ministra Gelmini, quali differenze si sono evidenziate con le nuove disposizioni sulla valutazione? La fondazione Agnelli ha provato a dare risposta con il presidente Andrea Gavosto nel corso suo intervento al convegno “La scuola di tutti. Dopo la legge 107/2015, politiche per la giustizia in educazione” organizzato venerdì 22 gennaio alla Camera dei Deputati, che ha dedicato una sessione di discussione a un aggiornamento critico delle questioni che oggi restano aperte in tema di valutazione.
Il direttore Gavosto ha infatti ripercorso l’evoluzione del SNV dal modello originario delle cosiddette “tre gambe” (Invalsi + ispettori MIUR + Indire), che dava maggiore rilievo al ruolo della valutazione esterna, fino alla situazione attuale, che vede per contro un’enfasi superiore e forse eccessiva sull’autovalutazione – attraverso i RAV – e lascia per il momento relativamente indeterminata la sua effettiva integrazione con gli strumenti della valutazione esterna (indicatori oggettivi, fra cui i dati Invalsi e il valore aggiunto, e le visite ispettive), senza i quali l’autovalutazione resta autoreferenziale e poco efficace.
A parte le criticità che potranno sorgere, sia dalle carenze e dai ritardi nella formazione dei Nuclei esterni di valutazione, gli ispettori, ancora in numero inadeguato, sia dalla irrisoria percentuale di visite alle scuole prevista per il 5% delle istituzioni scolastiche, e sia dall’incertezza che permane sui criteri per identificare quali scuole vanno visitate per prime, c’è pure il nodo assai problematico – secondo la Fondazione Agnelli – di aggiungere alla valutazione delle scuole (prevista dal DPR 80) e alla valutazione dei DS (prevista dal D.lgs. 165/2001 e ripresa nella nuova normativa) la valutazione dei singoli docenti, attraverso un bonus annualmente assegnato dai DS sulla base dei criteri del Comitato di valutazione interno alla scuola.
È stata così creata una sovrapposizione dalla quale possono scaturire incoerenze, paradossi e un disallineamento degli incentivi che “non garantisce che tutti i soggetti coinvolti abbiano obiettivi di miglioramento comuni e ciascuno risponda solo di ciò su cui può esercitare influenza diretta”.
Da qui le proposte della Fondazione Agnelli alla luce della sperimentazione voluta dalla ex ministra Gelmini svolta fra il 2011 e il 2014 in 77 scuole medie di tre province italiane (Pavia, Arezzo e Siracusa). Se in quel caso si metteva “alla prova” il modello di valutazione delle tre gambe, con l’impiego di indicatori di valore aggiunto e di visite ispettive, introducendo incentivi premiali per le scuole risultate migliori, la sperimentazione, monitorata dalla Fondazione, ha però evidenziato che:
di Francesco Di Palma, La Tecnica della scuola, 15.5.2024. Concorso straordinario riservato ai docenti di…
di Lara La Gatta, La Tecnica della scuola, 15.5.2024. Decreto Disabilità, pubblicato in Gazzetta: stop…
di Sara Adorno, La Tecnica della scuola, 15.5.2024. Stefania Andreoli: Adolescenti in ansia? Soffrono della…
Tuttoscuola, 14.5.2024. Sembra inarrestabile la fuga dalle commissioni esaminatrici dell’attuale concorso docenti 2024, probabilmente a…
USR per il Veneto, Ufficio I, A.T. di Venezia, 15.5.2024. Anno scolastico 2024 –…
Informazione scuola, 14.5.2024. Gli studenti diplomati negli istituti tecnici e professionali rappresentano una risorsa per…
Leave a Comment