Insegnanti

O così o niente: il governo chiede la fiducia sulla riforma della scuola

Roars, 22.6.2022.

 

Ultimatum del Governo Draghi: verrà  posta la fiducia sul maxi emendamento al Decreto PNRR2, che arriverà stasera in discussione al Senato. Per quel che riguarda la Scuola, poco cambia nella sostanza rispetto al testo del decreto pubblicato il 1 Maggio. Sulla formazione in servizio, l’emendamento conferma la struttura “a premi”, con retribuzioni “una tantum”, subordinate al superamento di verifiche intermedie e finali, in cui il docente dovrà “dimostrare” un “adeguato livello”  rispetto “agli obiettivi”, nonché la “capacità di incrementare il rendimento degli alunni”. Confermata la creazione di un’ennesima struttura centralizzata: la Scuola di Alta Formazione, con INVALSI e INDIRE nel Comitato di Indirizzo; confermati i tagli in organico per “adeguamento demografico”. Insomma: confermata l’idea che la formazione degli insegnanti sia un premio da elargire in funzione di precisi indicatori di performance, e non un’attività strutturale e adeguatamente retribuita per contratto. Competizione, controllo- qualità e sorveglianza continui: questi gli ingredienti magici della scuola tecnocratica di Mario Draghi e dei suoi consulenti.

Sulla FORMAZIONE a PREMI dei docenti

Il testo dell’emendamento dell’art. 44 ( vedi testo approvato nr. 44.126 (testo 5) a firma Nencini, De Petris, Saponara, Gallone, Malpezzi, De Lucia > qui ) sulla formazione iniziale e in servizio conferma i premi “una tantum” e “stabiliti dalla contrattazione collettiva nazionale”, per quei docenti che decideranno di farsi formare, in percorsi “di durata almeno triennale” e a patto di superare valutazioni intermedie annuali + verifica finale non solo sulle attività seguite, ma anche in relazione alla “capacità di incrementare il rendimento degli alunni” e alla “condotta professionale“.

Leggiamo infatti che:

“E’ previsto un elemento retributivo una tantum di carattere accessorio, stabilito dalla contrattazione collettiva nazionale, al superamento del percorso formativo e in caso di valutazione individuale positiva, non inferiore al 10 per cento e non superiore al 20 per cento del trattamento stipendiale in godimento, nei limiti delle risorse disponibili [..]
Sono pertanto previste, con particolare riferimento alla capacità di incrementare il rendimento degli alunni, alla condotta professionale, alla promozione dell’inclusione e delle esperienze extra scolastiche, verifiche intermedie annuali, svolte sulla base di una relazione presentata dal docente sull’insieme delle attività realizzate nel corso del periodo oggetto di valutazione, nonché una verifica finale nella quale il docente dà dimostrazione di avere raggiunto un adeguato livello di formazione rispetto agli obiettivi.
Le verifiche intermedie e quella finale sono effettuate dal comitato per la valutazione dei docenti[..] in particolare, nella verifica finale il comitato viene integrato da un dirigente tecnico o da un dirigente scolastico di un altro istituto scolastico.[..]
La Scuola [di Alta Formazione], sulla base di un modello di valutazione approvato con decreto del Ministro dell’istruzione, sentito l’INVALSI, avvia dall’anno scolastico 2023/2024 un programma di monitoraggio e valutazione degli obiettivi formativi specifici per ciascun percorso di formazione, ivi compresi gli indicatori di performance, che sono declinati dalle singole istituzioni scolastiche secondo il proprio Piano triennale dell’offerta formativa [..]
Nella verifica finale, nella quale si determina l’eventuale conseguimento dell’incentivo salariale, il comitato di valutazione dei docenti tiene anche conto dei risultati ottenuti in termini di raggiungimento degli obiettivi e di miglioramento degli indicatori [..]

Scuola di Alta Formazione con INVALSI e INDIRE

Confermata dunque anche la Scuola di Alta Formazione, con Presidenti di INVALSI e INDIRE nel Comitato di Indirizzo, (con dotazione organica i cui lauti compensi, per quel che è dato sapere, sarebbero quelli riportati nella relazione tecnica)

Confermati anche gli ambiti centralizzati di formazione:


Chi paga i premi?

A partire dal 2026/27, restano confermati i tagli di organico dell’autonomia  (e non più del solo organico di potenziamento come previsto in un primo momento, vedi anche commento qui ):

“mediante adeguamento dell’organico dell’autonomia del personale docente effettuato a seguito dell’accertamento dei minori oneri derivanti dall’adeguamento dell’organico dell’autonomia conseguente all’andamento demografico, tenuto conto dei flussi migratori, a partire dall’anno scolastico 2026/2027e sino all’anno scolastico 2031/2032″

Vietato fare i furbi

E’ il comitato di valutazione d’istituto a stabilire i criteri che rendono selettivo il premio, in base alla graduatoria degli esiti delle valutazioni finali. Vietato però fare i furbi: non si possono premiare tutti (per definizione stessa di merito!) dunque sono banditi i criteri di rotazione, pena la responsabilità dirigenziale per danno erariale.

Insomma

Il Governo Draghi conferma il principio secondo cui la formazione degli insegnanti NON è un’attività strutturale e retribuita contrattualmente, ma bensì il corrispettivo di un premio,  da elargire solo se il docente  “dà dimostrazione” di buona “condotta professionale” e se è debitamente conforme al profilo tratteggiato dagli indicatori di performance (che stabilirà l’INVALSI).

Il Governo Draghi e il Parlamento che voterà la fiducia, credono insomma fermamente che per migliorare la scuola servono i soliti ingredienti magici: competizione, controllo qualità e sorveglianza continui.

Un Governo e un Parlamento che non dimenticheremo.

 

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O così o niente: il governo chiede la fiducia sulla riforma della scuola ultima modifica: 2022-06-23T07:30:31+02:00 da
Gilda Venezia

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