Organico/1: la (non) stabilità del sistema oggi

Tuttoscuola,  3.6.2015.  

Con la Buona Scuola il sistema scolastico dovrebbe andare verso una stabilità che da molto tempo non si vedeva. Il condizionale è d’obbligo, visto che il Senato potrebbe rivedere, anche strutturalmente, l’impianto del ddl uscito dalla Camera.

Per stabilità ci riferiamo al superamento effettivo esistente attualmente tra organico di diritto e organico di fatto, tralasciando l’organico di sostegno che merita una discussione a parte. Consideriamo gli ultimi quattro anni nei quali, per vincolo di legge, i posti cattedra sono stabiliti in una quantità fissa di 600.839 unità. Su ognuno di quei posti (organico di diritto) dovrebbe esservi un docente titolare, ma ogni anno vi sono stati posti vacanti (mediamente 20 mila ogni anno) su cui sono poi stati nominati altrettanti docenti con contratto a tempo determinato.

Se tutto finisse lì, vi sarebbe un tasso di non stabilità (sostegno escluso) circa del 3,3%.

Ma di fatto ogni anno vengono istituiti provvisoriamente nuovi posti e, soprattutto, spezzoni di cattedra che, ricondotti a cattedra piena, impegnano complessivamente altre migliaia di docenti non di ruolo (circa 28 mila l’anno scorso, circa 30 mila quest’anno).

In sintesi questa la situazione negli ultimi quattro anni:

Rapporto organico diritto/organico di fatto

Mediamente, dunque, ogni 100 docenti in cattedra, circa 8 sono precari. Al Nord si raggiungono anche punte del 18%-20%.