Sarà il Collegio dei docenti a scegliere i requisiti per la chiamata diretta

Lucio Ficara,  La Tecnica della scuola 4.1.2017

– La chiamata diretta è destinata a notevoli modifiche. Ecco come i docenti titolari di ambito potrebbero avere l’incarico triennale su una scuola?

L’intesa politica sulla mobilità 2017/2018 ha toccato anche la sfera della criticatissima chiamata diretta dei docenti titolari di ambito da parte dei dirigenti scolastici. Si tratterà di un passaggio, fondato su principi di imparzialità e trasparenza, in modo da annullare la discrezionalità dirigenziale, basandosi su di una tabella nazionale di requisiti, che saranno pattuiti nel contratto della mobilità 2017/2018.

Quindi appare evidente dall’intesa politica sottoscritta il 29 dicembre 2016, che la “Chiamata” dei docenti da ambito a scuola, non sarà lasciata alla discrezionalità del dirigente di turno, ma sarà predisposta sulla base di una vera e propria delibera del Collegio docenti.

In buona sostanza il Collegio docenti dovrà decidere sulla base di una decina o poco più di requisiti stabiliti dal contratto della mobilità 2017/2018, quali sono più attinenti ai fabbisogni della scuola, in modo che il Dirigente scolastico dovrà chiamare il docente titolare di ambito più titolato per sottoporgli l’opportunità di un incarico triennale. Bisogna sapere che dopo l’accettazione dell’incarico triennale, ciò probabilmente verrà specificato anche nel contratto di mobilità e vale soltanto a partire dall’anno 2017/2018, il docente dovrebbe restare vincolato alla scuola in cui ha sottoscritto il contratto per tre anni scolastici.

Per quanto attiene i requisiti che dovrebbero essere valutabili, si parla di esperienze professionali specifiche, consolidate e certificabili. Per capire meglio di ciò che stiamo parlando si potrebbe azzardare a fare l’esempio di qualche requisito che potrebbe essere oggetto del contratto: “una seconda laurea, un dottorato di ricerca, una specializzazione pluriennale universitaria, oppure l’esperienza professionale acquisita ad es. in almeno 3 anni di servizio in scuole collocate in aree a rischio e a forte processo immigratorio o nell’educazione degli adulti”.

Ovviamente questa nuova chiamata diretta, introdotta per rimediare alle criticità emerse con quella pensata nella legge 107/2015, andrebbe a contrastare i commi dal 79 al 82 della medesima legge. La domanda che in molti si pongono è: “Il governo Gentiloni modificherà con un’altra legge le norme della Buona Scuola modificate per via contrattuale?”.

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Sarà il Collegio dei docenti a scegliere i requisiti per la chiamata diretta ultima modifica: 2017-01-04T18:49:24+01:00 da
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