Stipendi

Scuola, supplenti ancora senza stipendio

di Viola Giannoli, la Repubblica, 14.1.2024.

Sindacati sul piede di guerra: “Il ministero non mantiene le promesse. Ennesimo slittamento, pronti alle vie legali”

I docenti chiamati per le supplenze brevi hanno visto solo una parte dei soldi a loro dovuti. Da viale Trastevere prima l’annuncio di saldare tutto entro fine dicembre, poi l’11 gennaio. Ora la nuova data è il 18 gennaio

In cattedra dall’inizio della scuola, avrebbero dovuto ricevere a fine settembre il primo stipendio ma, tre mesi dopo, nessuno di loro aveva ancora visto un euro. E ancora oggi non tutto il lavoro in classe, prezioso ma fin qui gratuito, è stato pagato. L’ultimo annuncio del ministero dell’Istruzione e del Merito parla del 18 gennaio, come data per saldare tutto il pregresso a tutti i supplenti brevi. Ma è l’ennesimo slittamento.

La procedura

Andiamo con ordine: a metà settembre migliaia di precari vengono chiamati in cattedra dalle graduatorie con contratti temporanei variabili, che sono utilizzati in caso ad esempio di malattia, sono soggetti al protrarsi dell’assenza e non coprono dunque tutto l’anno scolastico. Le assunzioni a breve termine però non sono in capo al ministero, ma alle scuole che, al bisogno, avviano la ricerca del sostituto e poi lo comunicano al ministero. Solo a quel punto si può calcolare il compenso dovuto, autorizzare il pagamento e infine versare lo stipendio. I cosiddetti supplenti brevi cominciano a insegnare, da subito.
Ma a dicembre il loro conto è ancora vuoto. E piovono denunce e testimonianze: c’è chi si è dovuto indebitare, chi ha chiesto prestiti in famiglia, chi si vergogna anche solo a raccontarlo, chi non ha più i soldi per le bollette o per la benzina necessaria ad arrivare a scuola, chi è a un passo dal rivolgersi agli usurai.

La promessa di pagare tutto a fine dicembre

Il 13 dicembre NoiPa, il portale gestito dal ministero dell’Economia e delle Finanze, aveva previsto un’emissione urgente e speciale per il pagamento degli stipendi, inclusi gli arretrati, ai supplenti brevi e saltuari. La liquidazione effettiva era programmata per dopo Natale, tra il 27 e il 28 dicembre 2023, e in quella data sarebbero dovute arrivare le mensilità di settembre e di ottobre.

Tutto risolto? Assolutamente no, perché il personale docente e Ata ha ricevuto una solo mensilità rispetto alle 3 – 4 arretrate. E anche il pagamento di quei primi due mesi di lavoro in classe era arrivato ad alcuni – 55mila precari, secondo il ministero dell’Istruzione e del Merito – ma non a tutti: “Moltissimi non sono rientrati nell’emissione straordinaria di dicembre”, raccontavano allora i docenti nelle piattaforme social su cui si sono raccolti e contati. “Un ‘esercito di proletari’ di Stato – li definisce l’Anief, pronto alla diffida al Mim – Eppure, se fossero disoccupati prenderebbero regolarmente la Naspi”.

Un ritardo strutturale

Passa Capodanno, fioccano le petizioni e le storie sui giornali, Repubblica compresa. Su un gruppo Facebook, “Noi precari senza stipendio e diritti!”, i docenti condividono storie di disperazione e umiliazione. E anche i sindacati alzano la voce, dalla Flc Cgil alla Gilda che al ministro Giuseppe Valditara chiede “una parola chiara su questo problema, visto che che si era impegnato a sburocratizzare l’amministrazione scolastica, pur essendo consapevoli che non è una novità bensì un tema annoso. Questa situazione rende unica l’Italia in tutta Europa, nessun Paese europeo paga i dipendenti pubblici con mesi di ritardo”, dice il coordinatore.

Lo slittamento a gennaio

E così il 3 gennaio arriva una nuova nota del ministero dell’Istruzione che da un lato si giustifica ricordando come “dal 2013 ogni anno vengono pagati in ritardo, tra gennaio e marzo, gli stipendi dei docenti precari titolari di supplenze brevi a causa di specifici problemi burocratici che coinvolgono più ministeri e diverse istituzioni”, e dall’altro annuncia: “Abbiamo concordato con il Mef un’assegnazione straordinaria che avverrà l’11 gennaio, con cui si effettueranno i 15mila pagamenti rimanenti oltre alle mensilità di dicembre ancora non retribuite”. Non solo, Jacopo Greco, capo dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali del Mim, fa sapere che il dicastero sta lavorando con il Mef e NoiPa per risolvere definitivamente il ritardo dei pagamenti. “Entro gennaio 2024 formuleremo – scrive – una proposta di definitiva risoluzione della questione”.

L’11 gennaio però, mentre i supplenti segnalano che è in pagamento novembre e dunque i pagamenti non sono ancora in pari, arriva il nuovo annuncio di Valditara: “NoiPa ha avviato la procedura di emissione straordinaria rendendo così disponibile il pagamento delle supplenze brevi ancora pendenti per un volume finanziario pari a circa 300 milioni di euro. L’esigibilità dei pagamenti sarà a partire dal 18 gennaio e riguarderà i ratei pregressi del 2023, compresi gli emolumenti del mese di dicembre che sono stati autorizzati dalle scuole”.

Sindacati sul piede di guerra

“Nel caso in cui la situazione non si dovesse risolvere – annuncia però già ad esempio il segretario della Flc Cgil di Ascoli-Fermo, Enzo Di Vita – ovvero nel caso in cui i pagamenti non arriveranno perché in passato è accaduto che le assicurazioni di viale Trastevere non fossero poi seguite da fatti concreti, siamo pronti a far partire le azioni legali individuali per i nostri iscritti”.

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Scuola, supplenti ancora senza stipendio ultima modifica: 2024-01-14T15:07:42+01:00 da
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