Insegnanti

Uno sciopero…senza la scuola

dalla Gilda degli Insegnanti della Provincia di Venezia, 9.12.2020.

Il settore della pubblica istruzione risulta essere da sempre penalizzato nella suddivisione della torta delle risorse destinate al Pubblico impiego.  La Gilda degli Insegnanti chiede a gran voce aumenti stipendiali a tre cifre nette,  come promesso dal governo Conte 1 e dall’ex Ministro Fioramonti. Bisogna uscire da una situazione indecorosa e che produce un abbassamento della di qualità dell’istruzione nel nostro Paese

Il 9 dicembre è stato indetto dai confederali uno sciopero del Pubblico Impiego sulla questione della Legge di Bilancio che stanzia solo 400 milioni di euro per il rinnovo dei contratti del settore pubblico nel 2021. Il totale dei fondi disponibili, mettendo in conto le risorse accantonate per i contratti del pubblico impiego dal 1 gennaio 2019 è di circa 3 miliardi e 200 milioni. Sembrano tanti, ma non è così se dividiamo la torta tra i 3 milioni e mezzo di pubblici dipendenti in Italia.
I sindacati del settore scuola non hanno sostenuto lo sciopero con varie motivazioni. Il dato fondamentale è che il settore della pubblica istruzione risulta essere da sempre penalizzato nella suddivisione della torta delle risorse disponibili. Infatti da anni si è sempre proceduto ad una distribuzione “egualitaria” in percentuale del budget a prescindere dai livelli stipendiali presenti. Così i dirigenti e i livelli superiori della pubblica amministrazione sono sempre riusciti ad avere fette maggiori della torta mentre i livelli inferiori, tra cui insegnanti e personale ATA, si sono dovuti accontentare di incrementi stipendiali del tutto insufficienti nemmeno per la copertura del tasso di inflazione reale nel Paese. Fare parti uguali tra diseguali è la più grossa ipocrisia e ingiustizia.

La Gilda degli Insegnanti da sempre contesta questa politica distributiva negli stipendi del settore pubblico che vede i docenti trattati alla stregua di personale impiegatizio ministeriale senza alcun riconoscimento della specifica professionalità. La Gilda è nata rivendicando l’area di contrattazione separata dei docenti nel pubblico impiego e si è sempre trovata da sola contro tutti. Tutte le sigle sindacali osteggiano la proposta accusando la Gilda di “corporativismo” e di “rompere il fronte dei lavoratori” o “la comunità educante”.

I risultati sono sotto gli occhi di tutti. I docenti italiani continuano ad essere i peggio pagati tra i paesi dell’UE e, a fronte di così bassi stipendi, si è creato il fenomeno della penuria di insegnanti, soprattutto nelle materie scientifiche e professionali. Per alcuni i docenti dovrebbero accontentarsi e stare zitti (privilegiati, protetti, con poche ore di lavoro…i soliti luoghi comuni), ma se vogliamo che la Scuola e l’Istruzione diventino, come tutti ripetono a macchinetta, il volano dello sviluppo del Paese è necessario investire sul personale docente con aumenti stipendiali dignitosi e che rappresentino un livello di autorevolezza professionale che sembra essere stato dimenticato negli ultimi anni.

Per questo la Gilda degli Insegnanti chiede a gran voce aumenti stipendiali a tre cifre nette, come promesso dal governo Conte 1 e dall’ex Ministro Fioramonti, e chiama i docenti ad una possibile mobilitazione unitaria per chiedere che risorse vere siano dedicate agli stipendi e non solo ai dirigenti, all’edilizia scolastica e a qualche posto in più in organico di diritto quando è evidente che c’è una necessità matematica di implementazione dell’organico (tutto) attuale (si pensi ai 40.000 docenti che andranno in pensione approfittando dell’ultimo anno di quota 100).

Servono almeno 700 milioni strutturali dedicati solo al settore del personale scolastico per uscire da una situazione indecorosa e che produce di fatto un abbassamento della di qualità dell’istruzione nel nostro Paese causata anche dalle tante riforme sbagliate che si sono susseguite negli ultimi trent’anni. Questa è una delle grandi urgenze che dobbiamo affrontare nel prossimo futuro.

Gilda degli Insegnanti della Provincia di Venezia

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Uno sciopero…senza la scuola ultima modifica: 2020-12-09T04:36:32+01:00 da
Gilda Venezia

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