Insegnanti

7 presidi su 10 insoddisfatti. Per i prof “classi troppo affollate”

di Salvo Intravaia, la Repubblica, 19.3.2022.

Il sondaggio sulla scuola italiana.

La ricerca Ipsos: i dirigenti scolastici si lamentano di stipendi e carichi di lavoro, gli insegnanti denunciano l’eccessiva burocrazia. Il giudizio positivo dei genitori e le ferite della pandemia.

Capi d’istituto insoddisfatti della scuola italiana. Il severo giudizio emerge da un sondaggio di Ipsos, l’istituto di ricerche guidato da Nando Pagnoncelli. Più indulgenti, nei confronti della istituzione che durante la pandemia ha sostenuto in tutti i modi possibili gli alunni, genitori e insegnanti. Il report dal titolo “Comprendere la scuola oggi”, spiega come viene percepito il sistema d’istruzione pubblico da mamme e papà, insegnanti e capi d’istituti. E, a sorpresa, sono proprio questi ultimi i più critici.

Quasi sette genitori su dieci si dichiarano soddisfatti in generale della scuola italiana. Ma il voto complessivo non raggiunge neppure il sei e mezzo. La soddisfazione cresce all’86% se si parla della scuola frequentata dal proprio figlio o dalla propria figlia. Anche i docenti si dicono abbastanza appagati dal proprio lavoro: 86 su cento si dichiarano molto o abbastanza soddisfatti. Percentuale che crolla al 66% tra i dirigenti scolastici. Tra i motivi che spingono i capi d’istituto a lamentarsi, la retribuzione percepita, che è comunque pari a più del doppio di quella di un docente, il carico di lavoro, la situazione contrattuale e lo scarso tempo da dedicare alla vita privata.

I punti critici

Dello stipendio si lamentano due presidi su tre e meno della metà degli insegnanti. Su alcuni aspetti insegnanti e dirigenti scolastici condividono le proprie preoccupazioni. Troppa burocrazia, classi ancora troppo affollate nonostante la pandemia e, soprattutto, un’eccessiva interferenza dei genitori sul lavoro degli insegnanti. Anche l’instabilità del corpo docente, con migliaia di supplenti che si avvicendano ogni anno, preoccupa non poco i presidi. E mentre genitori e docenti puntano il dito sulla sicurezza degli edifici scolastici, i dirigenti si lamentano delle dotazioni tecnologiche del proprio istituto e bacchettano gli insegnanti per le loro competenze didattiche.

Il ruolo dei genitori

C’è poi l’ambito delle relazioni. Nove docenti su dieci si dichiarano nel complesso soddisfatti del rapporto con i propri alunni. Meno del rapporto con dirigenti scolastici e genitori. Mentre questi ultimi bollano maestre e professori come troppo indulgenti, frustrati. Il ruolo dei genitori è centrale in una scuola moderna. Per i presidi, il genitore ideale dovrebbe “lasciare maggiore indipendenza agli insegnanti nel loro lavoro”, “ascoltare maggiormente gli insegnanti nell’educazione dei figli” e “partecipare di più alla vita scolastica”. Le opinioni divergono abbastanza sulla valorizzazione sociale del ruolo dell’insegnante. Sette maestre e prof su dieci si sentono poco o per nulla valorizzati, mentre metà dei genitori sostengono che lo sono addirittura “molto” o “abbastanza.

Le ferite della pandemia

Tornano a convergere le opinioni sul ruolo della scuola durante la pandemia. Questa volta, due genitori su tre la promuovo a pieni voti per la resilienza mostrata. Mentre tutti concordano sul fatto che l’emergenza sanitaria, per quanto difficile da gestire, “è stata una buona occasione per la sua scuola e per il corpo docente per evolversi dal punto di vista digitale”. I più convinti sono i dirigente scolastici. Resta, e viene confermato, l’impatto negativo sugli alunni dei due anni di pandemia tra lezioni da remoto e in classe col distanziamento e l’obbligo della mascherina. A rimetterci maggiormente sono stati quindi i giovanissimi, di cui è stata pregiudicata la salute mentale, la capacità apprendere, la voglia di studiare e l’autostima.

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7 presidi su 10 insoddisfatti. Per i prof “classi troppo affollate” ultima modifica: 2022-03-20T05:45:04+01:00 da
Gilda Venezia

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