Fedeli: a settembre 21mila cattedre disponibili da turn-over

– L’obbligo di permanenza triennale nella provincia di titolarità per gli insegnanti verrà derogato «esclusivamente quest’anno»; l’eccezionalità prevista dalla “Buona Scuola” è finita, e a partire da settembre, «torneranno in vigore le disposizioni ordinarie anche per le assegnazioni provvisorie». Questo perché la continuità didattica «è un valore, e va garantita a famiglie e studenti», spiega la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli. I n quest’ottica, le lezioni, il prossimo anno, «dovranno iniziare con tutti i professori in cattedra: è un impegno dell’intero governo». Da turn-over sono disponibili circa 21mila cattedre (che dovranno essere autorizzate dal Mef); e «con Pier Carlo Padoan stiamo lavorando al consolidamento dell’organico». L’obiettivo è dare attuazione alla precedente legge di Bilancio, che ha stanziato 140 milioni di euro per il 2017, 400 milioni a regime, per consolidare posti oggi coperti con un supplente (organico di fatto) in cattedre di diritto, cioè stabili.

Ministra, è vero, le risorse ci sono, ma sui numeri delle effettive trasformazioni l’accordo ancora non c’è…
Stiamo interloquendo con il ministero dell’Economia. Mi permetta però di fare chiarezza: abitualmente ci sono circa 30mila posti l’anno di organico di fatto, senza i quali avremmo difficoltà ad aprire alcune scuole. Il punto in discussione, adesso, riguarda il conteggio della spesa e dei risparmi derivanti dalla stabilizzazione dell’organico. La base di calcolo è condivisa da entrambi i dicasteri: si fa riferimento a stipendio base, progressione economica, ricostruzione di carriera, una tantum che scatta solo dopo aver superato il periodo di prova (quindi al secondo anno), e i 500 euro della carta del docente. Bene: oggi un precario costa 10mensilità + una parte di tredicesima; un professore di ruolo 12 mensilità + la tredicesima intera. Consolidando quella cattedra, secondo i miei tecnici, è vero che si paga uno stipendio in più per 12 mesi, ma se ne risparmia uno che pagheremmo per 10 e si risparmia anche l’indennità di disoccupazione Naspi che non viene più pagata. In tutto, tra maggiore spesa e risparmi, il consolidamento dei posti costa più di 15mila euro a posto che, diviso per i 400 milioni a disposizione, fanno oltre 26mila cattedre. Il Mef, pur condividendo che l’operazione comporti risparmi per l’Erario, ritiene, per ragioni contabili, di non poterli calcolare, e fa scendere l’asticella del consolidamento a circa 10mila cattedre.

Un punto di caduta si dovrà trovare…
Certamente. C’è un impegno politico. A settembre tutti i docenti dovranno essere in cattedra. Posso solo dire che i tecnici del Miur sono almeno sette anni che conteggiano in questo modo i costi delle singole immissioni in ruolo, da Mariastella Gelmini in avanti, e il Mef ha sempre certificato e “bollinato” le nostre stime.

Ministra, parliamo di studenti. Con l’accordo sulla mobilità anche quest’anno niente vincolo triennale: solito valzer di insegnanti?
La deroga al vincolo triennale varrà esclusivamente quest’anno. La continuità didattica, lo ripeto, è un valore, che io difendo. A settembre, poi, basta abusi o maniche larghe anche sulle assegnazioni provvisorie. Si applicheranno le regole ordinarie che andranno rispettate in modo serio e trasparente, garantendo, al tempo stesso, i diritti dei lavoratori visto che parliamo prevalentemente di persone con disabilità o che assistono parenti disabili.

La legge 107 si era promessa di abolire la “supplentite”. Pure quest’anno, 90mila precari in classe… Il prossimo?
Continueranno a scendere. Anche a questo servirà il consolidamento dell’organico. A cui, comunque, si aggiungeranno circa 21mila cattedre da coprire stabilmente per effetto del turn-over (si dovrà chiedere al Mef l’autorizzazione ad assumere stabilmente). C’è l’impegno, inoltre, a far decollare gli insegnanti “del potenziamento”, che dovranno, come prevede la legge 107, arricchire l’offerta formativa: non possiamo tollerare che alcune scuole non abbiano valorizzato queste risorse.

A settembre l’alternanza coinvolgerà sulla carta 1,5 milioni di studenti. In azienda se ne sono visti pochi…
Come ogni novità, c’è bisogno di tempo. L’alternanza è un’innovazione strategica,amplia l’offerta curriculare e promuove esperienze innovative. È un pezzo importante anche dell’orientamento. Come ministero stiamo lavorando molto sulla formazione di professori e tutor perchè vogliamo che ai ragazzi siano offerti percorsi di assoluta qualità. Certo, ci sono difficoltà. Il legame scuola-impresa va aiutato. Oltre ai 100 milioni di euro l’anno a regime, è partito un bando Pon con altri 140 milioni. Dal punto di vista normativo manca solo la Carta con i diritti e doveri degli studenti: arriverà con il nuovo anno.

Un’ultima domanda. Tutti i presidi sono arrabbiati: sono rimasti “passacarte”, hanno più oneri, e ora saranno gli unici a essere valutati… Per non parlare del nuovo concorso, che sembra essere uscito dai radar…
La valutazione dei dirigenti si farà. Ci sono state difficoltà, trattandosi di un esordio. Per questo, si è deciso di far slittare di un anno l’erogazione della retribuzione di risultato conseguente al giudizio. Il nuovo concorso è quasi pronto: sarà bandito entro l’estate.

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Fedeli: a settembre 21mila cattedre disponibili da turn-over ultima modifica: 2017-04-24T06:17:21+02:00 da
Gilda Venezia

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