di Cl. T. Il Sole 24 Ore 14.4.2016
– Il 4 maggio inizieranno le prove Invalsi con italiano alla primaria; e già i sindacati annunciano boicottaggi. Il primo a proclamare lo «sciopero di mansione», con gli insegnanti che si rifiuteranno di somministrare i test Invalsi il 4-5 maggio nelle scuole primarie e il 12 maggio nelle scuole superiori, è stato ieri l’Usb: «Non si tratta di test del tutto oggettivi – sottolinea Antonio Ferrucci, dell’Usb P.I. Scuola -. Ma non vi è alcuna prova che abbiano prodotto miglioramenti nella qualità dell’insegnamento o nell’innalzamento dei livelli di apprendimento».
La critica ai test
Per l’Usb, la somministrazione delle prove, inoltre, interrompe le ore di lezione, violando il diritto allo studio di tutti gli studenti, anche di quelli in difficoltà e con disabilità i cui risultati vengono elaborati dall’Invalsi a parte.
In passato sempre prove regolari
In realtà, ogni anno alcune sigle sindacali tentano il “boicottaggio” delle prove Invalsi in italiano e matematica. Ma sempre con scarsissimo successo. Lo scorso anno, per esempio, quando le critiche furono molto forti anche per via del Ddl di riforma della scuola in discussione in parlamento alla fine alla scuola primaria il tasso di partecipazione negli istituti campioni fu dell’87%; e alle medie di circa l’80%.
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