La riforma incompiuta/1. Varati i decreti della Buona Scuola

TuttoscuolaNews, n. 811 del  10.4.2017

– Sia pure con circa tre mesi di ritardo rispetto al termine fissato dalla delega (18 mesi dal 16 luglio 2015, data di entrata in vigore della legge 107) otto dei nove decreti legislativi previsti dall’articolo 181 della Buona Scuola sono stati varati dal Consiglio dei ministri dello scorso 7 aprile.

Con questo atto e con il lavoro fatto in questi mesi dalla ministra Fedeli insieme alla presidenza e ad altre strutture del governo, si completa e si vara definitivamente la riforma della scuola”, è stato il misurato commento del premier Paolo Gentiloni, che parla di una “notevole iniezione di qualità nella nostra scuola”.

Non era scontato che il lavoro avviato tre anni prima da un premier e da un ministro diverso sarebbe andato in porto nel sostanziale rispetto dei contenuti e dei tempi indicati dalla legge per l’esercizio della delega. Una robusta correzione di rotta sulla Buona Scuola avrebbe potuto essere giustificata alla luce dell’esito del referendum del 4 dicembre, sul quale a giudizio di molti osservatori la legge 107 aveva pesantemente influito favorendo il successo del no.

Questo non è avvenuto. La legge, coi suoi pregi e i suoi difetti, è andata in porto. Da questo punto di vista si può dire che l’operazione di ricucitura del rapporto politico tra Esecutivo e mondo della scuola, passata attraverso la sostituzione del distaccato ministro-rettore Giannini con la dialogante ministra-ex sindacalista Fedeli, ha avuto successo, non a scapito della legge.

Che valutazione complessiva dare, a decreti varati? Vedremo nei prossimi due-tre anni quale sarà l’impatto effettivo delle non poche novità contenute nella legge. Per ora, a caldo, si può dire questo: condizionata dalle mediazioni intervenute, prima e durante l’iter parlamentare, che ne hanno modificato il profilo originario, vincolata al rispetto dei pluri-richiamati limiti di spesa fatti inserire a pioggia nella legge 107 dal Ministero dell’Economia, ulteriormente limata nei suoi aspetti più innovativi dal pragmatismo relazionale della ministra Fedeli, la Buona Scuola che esce dai Decreti legislativi si presenta per vari aspetti come un esempio di riformismo incompiuto.

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La riforma incompiuta/1. Varati i decreti della Buona Scuola ultima modifica: 2017-04-10T06:25:30+02:00 da
Gilda Venezia

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