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Scuole sicure? Molti dubbi, hanno fatto bene alcune Regioni a prendere decisioni autonome

dal blog di Gianfranco Scialpi, 17.11.2020.

Scuole sicure? Si, no, forse! Continua l’incertezza sui dati che non sono sufficienti a definire la situazione. Hanno fatto bene alcune Regioni a muoversi autonomamente. E’ in gioco il diritto più importante: la salute (art. 32 Costituzione).

Scuole sicure? La Ministra sostiene la tesi favorevole, ma…

Scuole sicure? La Ministra Azzolina continua a rispondere in modo affermativo. Non si sa su quali dati, però. Lei continua a basarsi sulla percentuale dei focolai. Alcuni quotidiani nella versione online (“La Repubblica”, “La Sicilia”, “Avvenire”) e testate specializzate (“OrizzonteScuola”, “Tecnicadellascuola”, “Tuttoscuola”) riportano la dichiarazione della Ministra. Questa risulta poco chiara, come ha affermato  E. Bucci, che con A. Viola (immunologa) e G. Poli  ha realizzato uno studio interessante sui contagi a scuola. Secondo Il Prof. Bucci (9:18) i focolai non ci forniscono il numero esatto dei contagiati: “I focolai potrebbero essere uno, sedici. venti, quante classi sono comprese o coinvolte…”
Del resto continua Bucci  non abbiamo un numero sufficiente di dati  disaggregati (separati per scuola e contesto) che ci forniscano certezze sui contagi a scuola. “La debolezza del nostro studio è in questa carenza“, conclude E.Bucci.

La giusta decisione di alcune Regioni

Quindi se questa è la situazione di poca chiarezza sul contributo della scuola nell’aumento dei  contagi, allora hanno fatto bene alcune Regioni a chiuderle o a prendere decisioni più sfumate. E’ in gioco il diritto costituzionale (art.32)  più importante per una persona: la salute!
Nello specifico, la Basilicata e la Campania, hanno chiuso tutte le scuole di ogni ordine e grado fino al 22 novembre. Più sfumata la decisione della Provincia autonoma di Bolzano: chiusura delle scuole, tranne per gli alunni (infanzia e primaria) che hanno genitori che lavorano nei servizi essenziali. Più morbida la decisione dell’Umbria (didattica a distanza per le scuole medie). Dai contorni vagamente pilateschi la decisione della Puglia, che dopo la sentenza del Tar, ha lasciato ogni decisione alle famiglie. Conclude l’elenco l’Emilia Romagna e il Veneto che hanno deciso di mantenere le scuole aperte, ma alleggerite della presenza dell’educazione motoria e musicale.

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Scuole sicure? Molti dubbi, hanno fatto bene alcune Regioni a prendere decisioni autonome ultima modifica: 2020-11-18T06:15:42+01:00 da
Gilda Venezia

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