di Fausto Coppi, 14.1.2018
– Da lunedì 15 gennaio continuano gli incontri all’ARAN sul CCNL scuola.
Venerdì è stata consegnata dall’ARAN alle OO.SS. una bozza di discussione e proposta sul nuovo CCNL. Bozza confusa e frammentaria che non consente di capire i riflessi che la nuova disciplina potrà avere sulle norme contrattuali pregresse.
Infatti l’ipotesi sulla quale si vuole muovere il governo è di affrontare pochi temi innovativi (relazioni sindacali, sanzioni e codice di disciplina, orario di lavoro, funzione docente e funzioni accessorie) ed erogare prima delle elezioni arretrati e aumenti stipendiali. Manca ancora in maniera grave e imbarazzante il nuovo promesso atto di indirizzo della Ministra che dovrebbe far rientrare, dicono, i 200 milioni del bonus per il merito previsto nella 107/15 nelle risorse contrattuali. Manca perciò tutta la parte economica che dopo quasi dieci anni di blocco stipendiale risulta fondamentale.
Le cifre previste a livello di bilancio dello Stato fanno presagire aumenti medi al netto di circa 40-50 euro con la prospettata salvaguardia dei mitici 80 euro di Renzi. Una vera miseria.
In attesa di sapere più approfonditamente i contenuti della proposta economica, si continuerà a discutere sulla parte normativa che appare sempre più scritta con l’ottica del mantenimento dei fondamenti della legge 107/15. La lobbie dei dirigenti scolastici si fa sentire direttamente o indirettamente su alcuni punti specifici.
Vediamo quali:
Questi sono solo alcuni stralci dell’articolato presentato, ripetiamo in maniera alquanto confusa, all’ARAN.
In tale contesto la contrattazione appare in salita e con tempi molto più lunghi di quelli sperati dal governo. Ricordo che la prospettata utilizzazione dei 200 milioni del bonus del merito a livello stipendiale appare alquanto difficile. Infatti il bonus è previsto per legge solo ai docenti di ruolo e in attuazione di criteri stabiliti dal Comitato di Valutazione con caratteristiche di salario accessorio. Per utilizzare pienamente tali risorse a livello di stipendio tabellare bisognerebbe modificare la 107/15, cosa che appare ora alquanto difficile. La soluzione “all’italiana” potrebbe essere quella di trasferire il bonus alla contrattazione di istituto ma sempre in applicazione dei criteri stabiliti dal Comitato di Valutazione. Una sorta di implementazione del FIS per i docenti di ruolo senza far rientrare in tabellare un vero aumento. Un po’ poco.
Una strada in salita. Vediamo nei prossimi giorni cosa accade.
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Una strada in salita ultima modifica: 2018-01-14T12:37:42+01:00 daInformazione scuola, 28.4.2023. GPS 2024, come calcolare il servizio prestato e quindi il punteggio? La…
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