– Cercheremo di dare una risposta ad alcune domande e di fare il punto della situazione su come funziona e com’è regolamentata la visita fiscale 2017. Cercheremo di capire:
Per tutte le informazioni e gli ulteriori approfondimenti è possibile scaricare la guida “Certificazione di malattia e visite mediche di controllo per i lavoratori privati e pubblici” (pdf 645KB).
La visita fiscale inps è una visita medica, un accertamento sanitario, che viene compiuta da un medico dell’Inps nei confronti del lavoratore, quando esso si assenta per malattia.
Il medico può essere mandato direttamente dall’Inps, scegliendo da chi andare tra un numero di soggetti presi a campione per i lavoratori privati, oppure a spese del datore di lavoro, o, ancora, dall’amministrazione presso cui lavora se si tratta di dipendente pubblico.
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Per prima cosa quando ci si ammala bisogna avvertire il datore di lavoro.
Il tempo a disposizione del lavoratore per compiere tale onere è regolato in base al contratto collettivo di lavoro applicato dall’azienda nella quale si è occupati.
Di norma bisogna avvertire:
La comunicazione al datore di lavoro deve essere fatta indipendentemente dall’invio del cerficato.
E’ esonerato solo il lavoratore che riesce a dimostrare giustificato impedimento.
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Il certificato medico per malattia si richiede al medico curante entro 48 ore dal verificarsi della patologia che ha generato l’assenza.
E’ cura del medico di famiglia trasmetterlo per via telematica all’Inps.
l’ente rilascia una ricevuta con il numero di protocollo che, se previsto dal contratto, deve essere comunicato al datore di lavoro.
Nel caso in cui il medico curante sia assente, il certificato può essere rilasciato da altro medico convenzionato o comunque dalla guardia medica.
Nel caso di ricovero sarà l’ospedale che invierà il certificato. Se non si può procedere alla trasmissione telematica , è necessario inviare una raccomandata con il certificato, entro lo stesso termine di 2 giorni previsto per l’invio telematico.
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Quando sei ammalato, come prima cosa devi avvertire la tua azienda che non potrai andare al lavoro.
Puoi farlo sia telefonicamente che via e-mail dicendo che sarai assente per quella giornata e che successivamente darai informazioni più dettagliate.
Una volta fatto ciò, dovrai andare dal tuo medico o, nel caso sei impossibilitato dovrà venire lui stesso a visitarti a casa per farti rilasciare il certificato che attesti quanti giorni avrai di malattia.
Importante
Il il certificato medico viene scritto in duplice copia, una viene rilasciata al lavoratore e l’altra è per l’azienda.
In quella destinata al lavoratore è descritta anche la prognosi (influenza, gastrite ecc…), in quella per l’azienda no, in quanto perché vige la legge sulla privacy.
Tu non sei obbligato a dire la causa della tua assenza per malattia alla tua azienda e nessuno può farlo per te.
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Il medico curante una volta trasmesso il certificato all’INPS e ti deve comunicare il numero di protocollo che sarà cura tua trasmettere all’azienda.
Una volta che le risorse umane o il datore di lavoro ricevono il numero di protocollo potranno risalire a tutte le informazioni e in quel caso potrai evitare di portare il certificato medico cartaceo, sempre che non ti venga espressamente richiesto. Anche tu stesso, andando sul sito dell’INPS, puoi consultare i tuoi attestati di malattia.
Immettendo il tuo PIN, puoi inserire o il tuo numero di cellulare o il tuo indirizzo di Posta Elettronica Certificata (PEC) per ricevere via SMS o mail il numero di protocollo dei tuoi certificati.
Quindi, non c’è bisogno di aspettare il medico curante se devi prolungare una malattia o se dopo la visita non hai ancora ricevuto il certificato: puoi controllare tu stesso. una volta che lo avrà redatto.
Se il medico curante non è disponibile puoi sempre rivolgerti alla guardia medica o a un altro convenzionato: non cambia molto. In entrambi i casi, la certificazione deve essere inviata entro 48 ore dall’assenza.
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Per quanto riguarda gli orari delle visite fiscali sono ormai fissati da un paio di anni e anche per il 2017 le fasce di reperibilità rimarranno le stesse.
Gli orari delle visite fiscali, come per lo scorso anno, saranno differenti solo per i lavoratori privati e per i dipendenti pubblici.
Per chi non è consapevole, con il termine visita fiscale si vuole intendere gli orari entro i quali i dipendenti pubblici e privati possono essere sottoposti a controlli in caso di assenza dal lavoro per malattia.
La conoscenza degli orari aggiornati in cui possono avvenire le visite fiscali è molto importante per tutte le categorie di lavoratori siano essi pubblici o privati, per poter evitare le pesanti sanzioni previste.
L’INPS, attraverso un’apposita circolare, ha illustrato le modifiche entrate in vigore dallo scorso anno:
le regole diffuse dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale riguardano sia i Medici fiscali e che i lavoratori. Regole e sanzioni stabilite per le visite fiscali sembra che rimarranno le stesse anche per il 2017 e al momento non sono state comunicate variazioni.
I lavoratori, nello specifico caso in cui al momento della visita fiscale non si trovassero nel domicilio indicato nella documentazione, subiranno delle pesanti sanzioni.
Per evitare ogni tipo di problema quando si è in malattia è necessario sapere quando vengono posti in essere i controlli.
Nel caso di assenza dal lavoro per malattia, il dipendente pubblico o privato che sia, dovrà farsi rilasciare il certificato medico e rendersi reperibile all’indirizzo indicato per la successiva visita fiscale.
E’ poi dovere del medico curante inviare, telematicamente, l’attestato medico all’Istituto di Previdenza.
Il dipendente, entro due giorni dal verificarsi della malattia, dovrà invece spedire copia del certificato al datore di lavoro.
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Visite fiscali 2017: orari, fasce di reperibilità e regole Inps in caso di malattia, ecco la guida completa e quali sono le principali novità per dipendenti pubblici e privati a partire da settembre.
Nel mese di Settembre 2017 sono previste delle novità riguardanti le fasce orarie delle visite fiscali.
Fino ad ora sia le regole che le fasce orarie sono rimaste invariate, ma si prevede un cambio per quanto riguarda la competenza per le visite fiscali, che potevano essere svolte sia dall’Inps che dall’Asl di competenza.
Ora si è accentrato tutto nel Polo Unico Inps, e sarà solo questo ad avere la competenza delle visite.
La novità a partire dal 1° settembre 2017 riguarda i dipendenti pubblici, che con l’entrata in vigore della riforma Madia dovranno rispettare nuove regole su orari di reperibilità e la competenza sulle visite fiscali passerà al Polo Unico Inps.
I controlli potranno essere più frequenti: i medici della mutua che dovranno controllare che il lavoratore malato rispetti gli orari di reperibilità ed verificare l’effettiva malattia dei dipendenti pubblici e privati saranno retribuiti, in parte, con quota percentuale calcolata in base al numero delle visite fiscali effettuate.
Va comunque ricordato che ci sono anche i casi in cui è prevista l’esenzione dalla visita fiscale e in quest’articolo troverete tutte le informazioni relative a dipendenti pubblici e privati che, in caso di malattia, sono esonerati dai controlli del medico dell’Inps e, quindi, non sono obbligati a rimanere a casa negli orari delle visite fiscali.
Secondo quanto disposto dalla circolare Inps n. 95/2016 sono state stabilite le condizioni necessarie per richiedere le esenzioni dai controlli del medico della mutua.
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Tutti i lavoratori che si assentano da lavoro a causa di una malattia, siano essi dei dipendenti pubblici o privati possono andare incontro a visita fiscale dall’Inps.
Ci sono regole diverse relative a orari e fasce di reperibilità e nell’articolo vedremo caso per caso come cambiano in base alla tipologia di lavoro.
Durante gli orari stabiliti dalle visite fiscali il lavoratore può essere sottoposto, dopo che ci sia stato l’invio del certificato medico all’Inps, a controllo da parte del medico fiscale.
Infatti le visite di controllo sono fissate soltanto in specifiche fasce orarie che costringono il lavoratore a rimanere presso il domicilio indicato nel certificato, pena l’applicazione di sanzioni, tranne per i casi in cui è prevista l’esenzione.
La prima regola in caso di malattia, è l’obbligo per il lavoratore dipendente pubblico o privato che si presta ad assentarsi dal lavoro per malattia, di richiedere il certificato medico al proprio medico di base, nel quale indicare l’indirizzo presso il quale si rende reperibile per l’eventuale visita fiscale.
Il certificato medico all’Inps deve essere inviato dal proprio medico curante e il lavoratore può richiedere la copia elettronica dello stesso nella propria casella di posta elettronica certificata. (Pec) Il dipendente, entro due giorni dal verificarsi dell’evento della malattia, dovrà inviare copia del certificato al datore di lavoro.
Con l’invio del certificato medico vengono poste in essere da parte dell’’Inps tutte le procedure relative alle visite fiscali.
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Il lavoratore in caso di malattia e presentazione del certificato medico a lavoro è soggetto alle visite fiscali ma soltanto in specifici orari e in quelli che sono definite le fasce di reperibilità.
Bisogna specificare che le regole relative alle visite fiscali 2017 non obbligano il lavoratore malato a stare a casa per tutto il giorno ma bisognerà risultare reperibile all’indirizzo indicato nel certificato medico nel caso di controlli volti a accertare lo stato di malattia.
I controlli medici possono infatti essere effettuati in particolari fasce orarie che sono diverse nel caso di dipendenti pubblici e privati.
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Gli orari visite fiscali 2017, ovvero le fasce di reperibilità per i dipendenti privati sono:
Tutti i giorni sabato e domenica compreso come anche titti i giorni festivi ricadenti nel periodo di malattia.
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Per quanto riguarda invece l’orario delle visite fiscali 2017, per i dipendenti pubblici sono fissate le seguenti fasce di reperibilità, fino al mese di settembre 2017:
Le fasce di reperibilità dei dipendenti pubblici e quindi gli orari delle visite fiscali sono di interesse per i dipendenti statali, gli insegnanti, i lavoratori della Pubblica Amministrazione, i lavoratori degli Enti locali, i vigili del fuoco, la Polizia di Stato, le Asl, i militari e in generale le forze armate.
Anche in questo caso, le visite si svolgono tutti i giorni, sabato domenica e festivi compresi.
A partire dal 1° settembre 2017, a seguito delle novità apportate dalla riforma Madia, gli orari delle fasce di reperibilità saranno uguali per dipendenti pubblici e privati e la competenza per le visite fiscali passerà totalmente all’Inps.
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Per quanto riguarda gli orari delle visite fiscali 2017 i degli insegnanti, la visita medica può essere richiesta dal Dirigente scolastico già a partire dal primo giorno soltanto in casi ben definiti, ovvero per le assenze che si verificano subito dopo o subito prima dei periodi non lavorativi,cioè in occasione di pause festive o dei fine settimana.
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Per tutti i lavoratori che si sono assentati dal posto di lavoro a causa di malattia e che non sono stati reperiti presso l’indirizzo indicato, nel caso di visita fiscale durante le fasce di reperibilità è prevista l’applicazione di sanzione per assenza ingiustificata.
Verrà quindi sottratta una parte dello stipendio al lavoratore, che non si sia fatto trovare durante le fasce di reperibilità presso il domicilio indicato, ma anche nel caso in cui il medico inviato dall’Inps non abbia potuto fare l’accesso al domicilio e non abbia quindi potuto accertare l’effettiva presenza del lavoratore e anche la malattia dello stesso.
Le sanzioni per assenza durante gli orari visite fiscali sono le seguenti:
E’ data la facoltà al lavoratore assente di presentare, entro 15 giorni dalla notificata sanzione, una giustificazione valida per l’assenza immotivata.
Infatti, nonostante sia stabilito l’obbligo di reperibilità per il lavoratore nelle fasce orarie precedentemente indicate, sono previsti alcuni casi di esenzione. Vediamo quali.
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Se il dipendente malato, durante le fasce di reperibilità, e deve assentarsi, è giustificato solo se:
Non possono essere considerati casi che giustificano l’assenza al controllo del medico fiscale ipotesi come:
Vale il principio per cui il lavoratore è tenuto a mettere in atto tutti gli accorgimenti possibili per poter consentire l’accesso al personale sanitario.
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Le regole Inps sulle visite fiscali 2017 prevedono casi di esenzione dall’obbligo di reperibilità.
In alcuni casi, al lavoratore è concesso allontanarsi da casa anche durante le fasce di reperibilità.
Dell’assenza dovrà essere informato il datore di lavoro, e non dovrà mettere a repentaglio lo stato di salute e la successiva guarigione del lavoratore.
Per i dipendenti del settore pubblico o privato sono previste esenzioni dalle visite fiscali nei seguenti casi:
Esonero dalla visita fiscale
Il dipendente è esonerato dalla visita fiscale nelle seguenti ipotesi:
Se il medico curante riscontra una delle cause di esonero elencate, o se decida, in base ad altre serie motivazioni, di escludere il lavoratore dalla visita, deve contrassegnare il certificato telematico col codice E.
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PERMESSI 104
In vista, dovrebbero esserci anche delle nuove regole anche per i permessi lavorativi per l’assistenza dei familiari disabili o malati (legge 104/1992), in particolare per quanto riguarda il preavviso, in vista del rinnovo dei contratti del pubblico impiego.
Caso che scatena parecchie polemiche è quello che il dipendente per i primi 3 giorni di malattia potrebbe autentificare lo stato di malattia.
Il medico dovrebbe solo comunicare la malattia all’Inps e al datore di lavoro, ma non sarebbe lui a dichiarare che il lavoratore in questione è malato.
La proposta di legge, che viene fatta dal senatore Maurizio Romani, nasce anche per venire incontro a delle richieste più volte avanzate dai medici tramite la Federazione dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FOMCeO) che vuole sgravare i medici da questa incombenza e si dedicassero a malattie più gravi e inoltre venissero liberati da responsabilità di una dichiarazione del falso da parte del dipendente.
In questo modo, stando a chi ha proposto la legge,si responsabilizza di più il lavoratore e quindi dovrebbe essere meno propenso a dichiarare il falso. Questo però non ha placato le numerose polemiche di chi, invece, pensa che una legge del genere non fa altro che aiutare chi approfitta del diritto alla malattia per non andare al lavoro.
Vedremo come andrà a finire: intanto la proposta è all’esame della Commissione Affari Istituzionali della Camera.
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La visita fiscale è l’accertamento che viene mandato dall’azienda (per i primi 3 giorni dalla malattia) o dall’INPS (per i giorni successivi). Questo per quanto riguarda i dipendenti privati. Nel caso di una amministrazione pubblica, il medico fiscale viene mandato direttamente dal Dirigente e può essere inviato anche il primo giorno.
La visita fiscale non può essere fatta più di una volta al giorno e, per quanto riguarda le volte totali in cui il medico può venire per effettuare il suo controllo, ci sono orientamenti della giurisprudenza diversi.
In generale, il lavoratore nelle fasce di reperibilità deve sempre essere reperibile e aspettarsi, specie nel caso di una malattia particolarmente lunga, un controllo medico durante i primi 3 giorni (mandato dall’azienda) e uno successivo inviato dall’INPS (aspettarsi, ovviamente, non vuol dire che succeda).
La stessa azienda potrebbe inviare anche più controlli nei primi tre giorni, l’importante è che appunto questo non abbia come scopo di infastidire o danneggiare il lavoratore. La Cassazione ha infatti riconosciuto come molestie alcuni casi in cui le visite erano reiterate e questo nonostante si fosse accertato che il lavoratore stesse realmente male.
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Se sei stato ricoverato in un ospedale o in un’altra struttura sanitaria o hai subito un intervento chirurgico sarà il personale della struttura dove sei ricoverato a occuparsi della trasmissione telematica della certificazione INPS, a te verrà naturalmente rilasciata una copia del certificato.
Il personale ti darà dei giorni di convalescenza post operatoria e, se alla fine di questi non dovessi sentirti ancora recuperato, potrai chiedere al tuo medico di base di prolungare il tuo stato di malattia.
Per quanto riguarda la visita fiscale, non è permessa in questi casi:
Anche in questo caso l’INPS avvisa il datore di lavoro e invita a fornire delle motivate giustificazioni entro 10 giorni. L’assenza ingiustificata durante la prima visita del medico fiscale comporta la perdita del trattamento economico (cioè non si riceve stipendio) per 10 giorni.
Se si ci si assenta in maniera ingiustificata anche durante la seconda visita, l’INPS provvederà a sospendere la metà trattamento economico erogato anche per l’ulteriore periodo successivo ai primi 10 giorni e fino al termine della malattia.
Se ci si assenta anche nella terza, l’erogazione dell’indennità a carico INPS viene interrotta immediatamente e la malattia non è riconosciuta. Sono esonerati dall’obbligo di reperibilità i lavoratori con:
Se la malattia avviene in un Paese della UE o convenzionato con l’Italia, devi presentare il certificato medico (che ti avrà redatto un medico del Pronto Soccorso o Guardia Medica o altro) all’istituzione estera competente in materia, entro 3 giorni da quando ti sei ammalato, munito della Tessera Europea Assicurazione Malattia.
Sarà l’istituzione a inviare tutta la certificazione all’INPS, certificazione che vale come quella italiana quindi con tutte le caratteristiche di cui abbiamo parlato sopra.
Se il Paese extraeuropeo,come la Cina, gli USA o l’Australia, è un po’ più problematica: dovrai infatti presentare il certificato alla rappresentanza diplomatica o consolare italiana che si occuperà di inviarlo all’istituto.
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Nonostante negli orari di non visita il lavoratore può anche uscire, è anche vero che ci sono dei casi in cui la sua condotta può portare al licenziamento.
Quando, per esempio, il lavoratore uscendo di casa negli orari previsti pregiudica la sua guarigione e il datore di lavoro viene informato. Esempio: se sei malato per un’ernia al disco non è il caso di farti trovare in palestra.
Il licenziamento è, poi, previsto quando la malattia è falsa oppure se si esibiscono i certificati medici mendaci . In quest’ultimo caso, venendo meno il rapporto di fiducia, è probabile che appunto scatti un licenziamento per giusta causa.
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Tutto ciò che abbiamo detto finora ha riguardato il lavoratore. E se invece è l’azienda a richiedere la visita fiscale?
Ecco cosa fare: tramite il sito dell’INPS, in modalità telematica, puoi fare la richiesta delle visite mediche di controllo domiciliare e/o ambulatoriale. Questo vale sia per datore di lavoro pubblico che per il datore di lavoro privato, compresi quelli i cui dipendenti non sono tenuti al versamento della contribuzione di finanziamento dell’indennità economica di malattia all’Istituto.
La presentazione della richiesta deve essere effettuata attraverso il servizio di “Richiesta Visita Medica di controllo” del portale WEB dell’Inps– con accesso tramite PIN – tramite il quale sarà possibile visualizzare in tempi brevi l’esito della visita. I servizi INPS, inoltre, prevedono:
Anche se il tuo datore di lavoro nutre dei dubbi sul fatto che tu sia malato, bisogna sapere che non potrà chiedere spiegazioni in merito al medico che ha prescritto la malattia. Potrà saperne di più soltanto contattando l’Inps e richiedendo la visita fiscale (con i costi di cui sotto).
Non potrà in nessun caso contattare direttamente il medico curante perché tale comportamento viola la privacy del dipendente. Pertanto per un rapporto più sereno con l’azienda, il medico compie la sua attività inviando il numero all’azienda però sarà meglio anticipare la tua assenza all’azienda e avvisare anche quanto si pensa di stare in malattia. Fermo restando che appunto terrai al corrente il datore di lavoro sul decorso della tua malattia.
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Ecco il dettaglio:
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