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Decreto 5 agosto. Non sono stati rispettati i criteri

dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 10.8.2020.

Vi sono regioni che hanno visto accettate tutte le richieste di fabbisogno nonostante nella tabella ministeriale sia certificata una percentuale di incidenza alunni corrispondente alla metà (o meno) di altre regioni. Peraltro alcuni USR hanno sollecitato in modo informale i DS a “chiedere ma non troppo” e a “non accettare nuove iscrizioni”…

Il giorno 5 agosto 2020 il Ministero dell’Istruzione di concerto con il Ministero delle Finanze ha emanato il  Decreto recante la ripartizione tra gli Uffici Scolastici Regionali delle risorse da destinare alle misure per la ripresa dell’attività didattica in presenza nell’anno scolastico 2020/2021 nel rispetto delle misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 e che distribuisce il riparto della dotazione organica aggiuntiva per l’a.s. 2020/2021 sia per quanto riguarda il personale docente (40 mila unità in più) sia che il personale ATA (10 mila unità in più) stanziando la somma di 977,6 milioni di euro.

Il decreto sancisce all’articolo 1 comma 2 che “ Le risorse …. sono ripartite tra gli uffici scolastici regionali per il 50% sulla base del numero degli alunni presenti al sistema informativo del Ministero per l’a.s. 2020/2021, come comunicati dalla competente Direzione generale e, per il rimanente 50%, proporzionalmente sulla base delle richieste avanzate dagli uffici scolastici regionali

Ma analizzando la distribuzione delle risorse tra le regioni emerge assai chiaro che la ripartizione non è affatto proporzionale e va in deroga ai criteri su citati.

Ci sono regioni che hanno visto accettate tutte le richieste di fabbisogno da loro avanzate nonostante nella tabella ministeriale sia certificata una percentuale di incidenza alunni corrispondente alla metà (o meno) di altre regioni.

In poche parole emerge chiara la dinamica per la quale ci sono stati USR (più realisti del re) che hanno ordinato oralmente ai DS di “chiedere ma non troppo” “di non accettare nuove iscrizioni” minacciando anche il danno erariale, ed altri che hanno lasciato assoluta libertà nelle richieste di risorse aggiuntive (gonfiate?)  e hanno avuto quanto chiesto senza limitazioni.

Non crediamo sia corretto – tanto per citare un esempio – che una regione come la Calabria che ha una incidenza alunni del 3,6% abbia avuto riconosciuto un fabbisogno del 14,5% pari ad uno stanziamento di 48.654.899,05 milioni di euro mentre l’Emilia Romagna con una incidenza alunni del 7,3% ed una richiesta di fabbisogno del 6,5% si ritrovi con uno stanziamento di 37.170.071,40 milioni di euro.

Per non parlare poi del Veneto che con una incidenza alunni del 7,8% ha presentato una richiesta di fabbisogno solo del 4,6% pari ad uno stanziamento di 33.387.270,27 milioni di euro.

E che dire della Lombardia con la sua richiesta di fabbisogno ferma al 6,6%?

In poche parole.

Le tre regioni Covid 19 (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna) che hanno un’incidenza alunni pari al 31% nazionale (30,8% per precisione) sono all’oggi sottofinanziate nonostante tutti sappiano che scuole e posti di organico siano per la maggior parte presenti in queste regioni insieme al Piemonte ed alla Toscana. Questo avviene perché come sempre negli ultimi 20 anni, alcuni USR hanno dato indicazioni non scritte di estrema frugalità. Tanto poi ci pensano i DS ed i docenti mandare avanti le scuole e gli Uffici Regionali fanno bella figura.

Si ritiene opportuno che la seconda tranche del decreto agosto cambi del tutto rotta e che distribuisca i fondi SOLO dopo aver soppesato le situazioni reali e valutato l’andamento dell’epidemia.

Vanno cambiati i criteri che dovranno valutare fattori quali la numerosità delle classi, il tempo scuola erogato, le situazioni logistiche degli spazi ad esempio.

Ad oggi è iniziata su questa distribuzione di risorse una polemica sui giornali berici. Polemica che penso continuerà se alcune evidenti storture non saranno al più presto raddrizzate.

La scuola inizia domani.

Gilda degli insegnanti della provincia di Venezia

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Decreto 5 agosto. Non sono stati rispettati i criteri ultima modifica: 2020-08-10T10:10:14+02:00 da
Gilda Venezia

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