Insegnante di Treviso vince il ricorso contro il Miur: può insegnare fino a settant’anni

La Tribuna di Treviso, 17.2.2018.

Treviso. Supplente trevigiana di 67 anni resterà al lavoro per maturare i contributi per la pensione minima. La Gilda: «È una sentenza storica che equipara precari e tempi indeterminati, basta discriminazioni».

TREVISO. Ha vinto il ricorso e potrà insegnare fino a settant’anni, così da maturare il diritto alla pensione minima. Una docente precaria trevigiana, Maria Teresa Perugini, insegnante di inglese alle scuole medie, ha condotto in porto la propria battaglia con il Ministero dell’Istruzione: depennata dalle graduatorie provinciali a 67 anni, ha rischiato di trovarsi senza pensione minima perché non avrebbe raggiunto i vent’anni di contributi.

Dal punto di vista giuridico è un precedente importante, in grado di dare speranza a numerosi lavoratori nella sua stessa condizione, perché finora il diritto di continuare a lavorare fino ai settant’anni era riconosciuto ai dipendenti (compresi gli insegnanti) con contratto a tempo indeterminato, non ai precari. Per molti, un’ingiustizia palese. La sentenza della Corte d’Appello di Venezia, nell’accogliere il ricorso della Perugini, ha quindi stabilito che «anche un lavoratore con contratti a tempo determinato ha diritto a lavorare oltre i 67 anni di età e fino ai 70 se ciò è necessario per raggiungere il requisito minimo dei vent’anni di contributi previdenziali, in analogia a quanto già la legge riconosce ai lavoratori a tempo indeterminato».

Nel caso specifico, la professoressa di inglese – che ora è senza una cattedra – potrà ottenere supplenze fino alla fine di quest’anno scolastico, e firmare un incarico annuale l’anno prossimo per completare i mesi mancanti, e garantirsi così una pensione almeno dignitosa. La vertenza con il Ministero è stata lunga e complicata. La docente è stata espulsa dalle graduatorie, ed è stata quindi privata della possibilità di insegnare ancora, al compimento dei 67 anni d’età. Assistita dalla Gilda degli Insegnanti di Treviso, ha contestato al Miur la violazione della clausola 4 dell’Accordo Quadro Europeo sul lavoro a tempo determinato, che tutela il diritto dei precari a non essere discriminati. Il Miur in prima battuta non ha accolto la richiesta della Perugini, e allo stesso modo il ricorso della docente è stato rigettato dal Tribunale del Lavoro di Treviso. La Corte d’Appello di Venezia, al contrario, ha rovesciato la sentenza di primo grado decretando il reinserimento della professoressa nelle graduatorie provinciali ad esaurimento. È la prima volta che una Corte d’Appello stabilisce questi principi.

«La vicenda ha dei risvolti paradossali se consideriamo come la legge Fornero, che ha innalzato i requisiti minimi pensionistici, abbia incontrato la disapprovazione – per non parlare di disperazione – di gran parte dei lavoratori» commenta Michela Gallina, coordinatrice provinciale della Gilda degli Insegnanti, «al contempo, indipendentemente dalla Fornero, chi vorrebbe poter lavorare oltre i limiti di età si trova ostacolato. A questo punto si renderebbe necessaria una seria riflessione sull’opportunità di rendere flessibile l’età pensionabile».

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Insegnante di Treviso vince il ricorso contro il Miur: può insegnare fino a settant’anni ultima modifica: 2018-02-18T05:38:22+01:00 da
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