Pensioni quota 100, assegno universale, staffetta tutto in decreto Renzi che ritorna ancora in evidenza

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di Chiara Compagnucci,   Business on line  11.10.2015.  

Dopo Manovra Finanziaria si potrebbe lavorare con una nuova legge delega per cambiare le pensioni attuali: quali novità aspettarsi?

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AGGIORNAMENTO:  Cosa c’è davvero ad oggi domenica 11 Ottobre nelle Legge di Stabilità? Quali sono le novità sulle pensioni che ci saranno nel testo che sarà presentato a brevissimo? Considerando le ultimissime notizie di queste ore e andando a rispolverare anche tutte le ultime notizie del mese, le prospettive sono assai diverse. Se guardiamo alle prime, le novità non ci saranno o saranno mimime, come il fondo solidarietà che centra poco con le pensionie tutte questo viene ribadito dalle affermazioni rilasciate dai protagonisti come Renzi o Padoan dell’intera vicenda. Se si analizzano le notizie di almeno gli ultimi 10 giorni, per non parlare degli ultimi 6 mesi, c’è da aspettarsi la proroga del contributivo donna o alcuni altre misure urgenti. Ma vedendo numeri e conti nel DEF presentato finale aggiornate le speranze, pur essendo le ultime a morire, sono davvero poche.

A oggi domenica 11 ottobre 2015 non è stata ancora trovata la quadra per introdurre novità sulle pensioni in vista della manovra finanziaria della prossima settimana.

Pensioni. Resta da scoprire in che modo il governo intenderà investire quel miliardo di euro circa per introdurre novità sulle pensioni. La partita, come testimoniato dalle ultime notizie, è ancora aperta e gli esiti in vista della manovra finanziaria del 15 ottobre 2015 sono ancora incerti. In ballo ci sono misure per la lotta alla povertà, che potrebbero passare dalla proroga degli attuali strumenti di sostegno al reddito e della definizione di nuove misure. Ma ci sono anche provvedimenti sollecitate dalle pendenze giudiziarie in corso, come l’estensione del contributivo donna oltre la scadenza del 31 dicembre di quest’anno.
L’esecutivo vorrebbe ridurre la rigidità prevista nell’attuale legge finanziaria, consentendo il congedo con qualche anno di anticipo in cambio di una riduzione dell’importo dell’assegno, ma non sono stati ancora trovati i giusti equilibri. Il nodo da sciogliere è di tipo economico, anche alla luce delle sentenze dell’Alta Corte sullo sblocco del contratto degli statali e sull’indicizzazione delle pensioni. Rispetto a quest’ultima decisione, il governo ha provveduto al recepimento ma prevedendo una restituzione parziale degli arretrati.

Riforma Tfa, concorso scuola. Prima il terzo ciclo del TFA previsto a gennaio e poi il nuovo concorso scuola. Mentre il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, difende le scelte del governo che con la nuova riforma i vuoti d’organico saranno riempiti quando la legge andrà a regime, si prospetta il prossimo anno un bando per gli abilitati TFA, PAS, ex SSIS, laureati in scienze della formazione primaria e diplomati magistrali con punteggio aggiuntivo per chi ha fatto supplenze.

Indulto, amnistia. Mentre la commissione Giustizia al Senato è alle prese con l’unificazione dei disegni di legge su amnistia e indulto, i senatori Guerra e Manconi hanno presentato un’interrogazione al ministro Orlando sul caso dell’italo-brasiliano Henrique Pizzolato detenuto nel carcere modenese. L’emergenza carceraria è sotto gli occhi di tutti. Attualmente in Italia vi sono 206 istituti penitenziari. La capienza regolamentare è 43.262 posti. Il numero delle celle è 28.828. Le celle a norma sono 4.763. Le presenze (al luglio 2009) ammontano a 63.661 detenuti. Si tratta di un tasso di sovraffollamento mai registrato dal 1946.

Riforma aumento stipendi statali. Appare decisamente interessante la rilevazione della Confsal-Unsa, secondo cui l’aumento dello stipendio non sarebbe conveniente per alcune fasce di reddito per via del bonus di 80 euro che adesso percepiscono. L’appuntamento con lo sblocco dei contratti è comunque rimandato a dopo il varo della manovra finanziaria. In attesa di sedersi attorno a un tavolo con i sindacati, il ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, ha dato mandato all’Aran di dare seguito alla riforma Brunetta sulla razionalizzazione e sulla riduzione dei comparti.

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