Orizzonte Scuola, 26.2.2016
– Gli infortuni a scuola degli alunni sono stati spesso fonte di contenziosi tra MIUR e genitori, soprattutto quelli che avvengono al di fuori delle aule scolastiche, ad esempio nei corridoi, nei bagni, nello spazio antistante l’Istituto.
Una sentenza della Corte di Cassazione, la n. 3695/2016, attribuisce la responsabilità sempre e comunque alla scuola, la cui responsabilità discende dal rapporto contrattuale che si instaura al momento dell’iscrizione, che dertermina un vincolo negoziale.
I fatti: un’alunna tredicenne era scivolata negli spogliatoi della palestra dell’Istituto; in seguita alla caduta l’allieva si era rotta un dente, riporatndo un’invalidità del 2%. I genitori, allora, avevano intentato causa al MIUR, la cui difesa si è fondata sul fatto che la sorveglianza non può essere esercitata in forma continuativa, consdiderato che l’alunna era scivolata negli spogliatoi. Quanto sostenuto dal MIUR era stato considerato valido dal tribunale di Trieste e dalla Corte d’appello di Trieste, che aveva respinto la richiesta dei genitori.
La Cassazione come suddetto ha ribaltato le due sentenze precedente, dando ragione ai genitori dell’alunna con le seguenti motivazioni: «è principio consolidato di questa Corte che, in caso di danno cagionato dall’alunno a se stesso, la responsabilità dell’istituto scolastico e dell’insegnante ha natura contrattuale, atteso che, quanto all’istituto, l’accoglimento della domanda di iscrizione determina l’insturazione di un vincolo negoziale» e che «tra insegnante e allievo si instaura, per contratto sociale, un rapporto giuridico nell’ambito del quale il primo assume anche uno specifico obbligo di protezione e vigilanza».
Alla luce della sentenza, risulta che la responsabilità riguardante gli infortuni degli alunni ricade sempre sulla Scuola.