Fabrizio De Angelis, La Tecnica della scuola 14.1.2016.
Dopo l’annuncio del ministro Giannini, tocca al sottosegretario Davide Faraone fare il punto della situazione in merito all’imminente prossimo concorso docenti.
Dalla sua pagina facebook parla innanzitutto delle modalità e delle scadenze: “Il conto alla rovescia può partire. I tempi per la pubblicazione del bando per il concorso per 63.712 docenti stanno per arrivare. Primo febbraio. A fine marzo la prova scritta, a giugno quella orale. A settembre in classe nuovi insegnanti che porteranno una ventata di innovazione nella scuola. Ma l’innovazione sarà cifra distintiva anche del modo in cui selezioneremo i docenti che entreranno in ruolo a partire dal prossimo anno scolastico. Abbiamo fortemente voluto introdurre delle modifiche rispetto al passato perché non possiamo pensare di rivoluzionare un sistema utilizzando, però, gli stessi strumenti di sempre. Più merito, più riconoscimento del percorso dei docenti, più qualità. Sarà un concorso in cui, per la prima volta, verificheremo non solo quello che gli insegnanti sanno ma anche e soprattutto quello che sanno fare”.
Nel suo post, Faraone si sofferma sulla mancanza del test preselettivo e sull’importanza delle lingue straniere: “Nessuna prova preselettiva: non l’abbiamo voluta perché esamineremo professionisti che magari insegnano già nei nostri istituti e docenti già abilitati. Un concorso interamente computer based, con un conseguente risparmio di tempo non indifferente. Attenzione particolare alle conoscenza delle lingue: delle otto domande a risposta aperta dello scritto, due saranno in lingua straniera. E per l’orale? Lezione in classe di 45 minuti e per alcune materie, come musica o arte, anche una prova pratica. Ma per la prima volta, come avevamo promesso, avranno un peso importante titoli come il dottorato di ricerca e le certificazioni internazionali sulla conoscenza dell’inglese, dello spagnolo, del francese e del tedesco, ma anche aver frequentato un tirocinio abilitante e l’esperienza maturata già in classe. La figura dell’insegnante deve essere sempre più sfaccettata, aggiornata, poliedrica e dobbiamo riconoscere che chi possiede strumenti in più è una risorsa per l’intera scuola”.
Il sottosegretario sottolinea il coinvolgimento del CSPI: “Qualità e rispetto dei diritti dei docenti. Abbiamo considerato le legittime aspettative dei cosiddetti Gm 2012 infanzia. Mentre nell’elaborazione del concorso abbiamo introdotto una novità non indifferente: il coinvolgimento del Consiglio superiore della pubblica istruzione, che potrà esprimere il suo parere e dare suggerimenti. Si è insediato ieri e in quell’occasione ha eletto Francesco Scrima – al quale vanno i miei auguri di buon lavoro – presidente. Una finestra di dialogo costantemente aperta anche per i prossimi atti del Miur. Non era scontato, ma abbiamo deciso di cambiare passo”.
Faraone conclude il post facendo un conteggio delle assunzioni dovute alla legge 107/2015: “Stiamo parlando di un concorso in cui passerà un docente su tre. Finora il rapporto è stato di uno a trenta. Uno su tre vuol dire fare passare l’eccellenza e non scegliere a caso. Vuol dire assumere solo i migliori insegnanti di cui la scuola ha bisogno. 63.712 nuovi insegnanti stabilizzati grazie al concorso previsto dalla Buona Scuola, altri 30.000 saranno assunti da GaE (eliminando liste e listarelle varie). Più i 90.000 circa già entrati in ruolo nel 2015. Il totale fa 180.000 forze nuove e stabili a disposizione dei nostri ragazzi. La strada intrapresa è quella giusta”.