di Libero Tassella, La Tecnica della scuola, 26.7.2020.
Per le immissioni in ruolo, dopo la richiesta della ministra Lucia Azzolina di 80.000 posti, ci vorranno ancora altri passaggi.
1) Autorizzazione del MEF su tutti i posti o su un’aliquota dei posti richiesti.
2) Ripartizione tra le provincie per tipologie di posti di posti (comuni e di sostegno) e nella scuola secondaria per classi di concorso e relative istruzioni operative.
3) Informativa ai sindacati rappresentativi a livello regionale sulle immissioni in ruolo 2020/21.
4) Pubblicazioni dell’elenco dei nominativi dei docenti che saranno immessi in ruolo e delle sedi disponibili per le immissioni in ruolo ( da organico di diritto 2020/21).
5) Operazioni di immissioni in ruolo.
Tutte le operazioni avverranno, con grande probabilità, da remoto.
I docenti immessi in ruolo da concorso ordinario 2016 o da concorsi straordinari 2018 che sono inseriti in graduatorie ad esaurimento regionali o sono accordati a tali graduatorie (per quanto riguarda gli idonei del concorso 2016) devono preventivamente scegliere la provincia per l’ immissione in ruolo.
La scelta delle sedi sarà effettuata prima da concorso e poi dalle Gae sempre nella misura del 50% per ciascuna graduatoria.
I docenti beneficiari della legge 104/92 avranno la precedenza nella scelta della sede.
I docenti beneficiari delle riserve dei posti ex legge 68/99 accederanno alla quota di riserva determinata per ogni tipologia di posti e classe di concorso.
In caso di aliquota non satura le immissioni dei riservisti potrà avvenire fino al 50% dei posti disponibili.
Gli immessi in ruolo dopo la proposta di nomina e la scelta della sede, prenderanno servizio il primo settembre con la contestuale sottoscrizione del contratto a tempo indeterminato con il DS della scuola di titolarità.
In questa sede i docenti neo immessi in ruolo potranno chiedere il part time (comma 13 art.39 CCNL) o l’aspettativa della durata di un anno per realizzare o continuare una diversa attività lavorativa (comma 3 art 18 CCNL).
I docenti immessi in ruolo, ai sensi del decreto legge 126 del 2019 convertito in legge 159/2019, non potranno chiedere nei prossimi 5 anni il trasferimento, l’assegnazione provvisoria, l’utilizzazione, la temporanea trasformazione del contratto da tempo indeterminato a tempo determinato per la durata di un anno per altro ordine e grado di scuola o per altra classe di concorsi come previsto dall’art.36 CCNL.
Le immissioni in ruolo si concludono quest’anno dopo l’effettuazione delle operazioni con le Call veloci in quelle regioni dove ci sono provincie con graduatorie esaurite ma ci sono ancora posti da assegnare (queste operazioni devono essere improrogabilmente concluse entro il 15 settembre).
Quindi Agosto prima o dopo la pausa ferroagostana, come al solito, sarà il mese delle immissioni in ruolo con una coda settembrina per le Call veloci, con lo strascico di delusioni in quanto già si sa che in alcune aree del Paese (il Sud) il numero dei posti sarà nettamente inferiore al numero dei docenti in graduatoria e con le norme draconiane introdotte dalla citata legge 159 (blocco della mobilità per 5 anni) sia gli accodamenti degli idonei al concorso del 2016 sia la call veloce saranno istituti che avranno uno scarso appeal.
I posti al Nord dopo le immissioni in ruolo comprese le call veloci continueranno a rimanere vacanti e si sarà costretti a reclutare supplenti dalle Gae, dalle GPS di prima e di seconda fascia e dalle graduatorie di istituto che in questi giorni si stanno aggiornando. Oltre 100.000 è il numero dei supplenti da nominare stimato dai sindacati per l’avvio del prossimo anno scolastico..
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