ANAC, i presidi devono ruotare: in ballo 4 poltrone su 10

Gilda Venezia

dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 12.1.2023.

Lo ribadisce l’Anac, Autorità nazionale anticorruzione. I sindacati dei dirigenti scolastici protestano: ma lo prevede la norma.

Gilda Venezia

I dirigenti scolastici devono cambiare scuola dopo due incarichi triennali. A rischio più di quattro poltrone su dieci, anche se i presidi non ci stanno. Con un comunicato dello scorso 9 gennaio l’Anac (l’Autorità nazionale anticorruzione) detta le regole per la “Rotazione dei presidi nelle scuole”. Ma le associazioni professionali dei capi d’istituto e i loro sindacati (ANP, CGIL, CISL, UIL e SNALS) considerano la presa di posizione dell’anca una “invasione di campo,” auspicando un intervento diretto del ministero dell’Istruzione e del merito.
Rocco Pinneri, direttore dell’Ufficio scolastico regionale del Lazio, ha eccepito la possibilità di reiterare i contratti dei dirigenti scolastici sine die e ipotizza che la Corte dei Conti possa non registrare i contratti degli stessi presidi che stipulano con gli uffici regionali un nuovo contratto dopo sei anni.
Infatti i dirigenti scolastici ricevono dal direttore dell’Ufficio scolastico regionale di riferimento un nuovo incarico ogni tre anni che quasi sempre significa conferma nella stessa scuola. Secondo i dati pubblicati dal MIM, 42 dirigenti scolastici su cento hanno ricevuto almeno due incarichi. Sono cioè alla guida dello stesso istituto da almeno sei anni. Parecchi anche da nove e oltre.

Cosa dice l’Anac

L’Autorità anticorruzione, pur ammettendo che il rischio corruttivo delle scuole è poco rilevante, osserva però che da tempo i dirigenti amministrano cospicui finanziamenti (Pon, Pnrr, Reti di scuole, finanziamenti degli EE.LL. . . . .). Nel ribadire che il criterio della gradualità nella rotazione è atto dovuto, ancorché graduale, l’Autorità ritiene però che tale provvedimento sia quanto mai opportuno e indica alcune linee di intervento.
Anzitutto, individua gli USR quali soggetti preposti a definire un percorso che, coinvolgimento le OO.SS, individui “una procedura di rotazione ordinaria periodica”. L’Anac raccomanda anche di “adottare criteri di preventiva pubblicazione delle sedi sottoposte a rotazione, favorendo l’acquisizione di candidature da parte dei dirigenti”. E di facilitare “una rotazione verso l’alto promuovendo l’accesso alle fasce superiori per i dirigenti provenienti da quelle inferiori, in funzione di una crescita professionale e acquisizione di nuove competenze da parte dei dipendenti della scuola”.
Nei fatti oggi le scuole di una regione sono distinte in tre livelli di complessità in base ai quali sono corrisposti ai presidi retribuzioni progressivamente crescenti. Inoltre ipotizza di prevedere “come ambito territoriale dei trasferimenti, un raggio di 50 chilometri rispetto alla sede di provenienza, possibilmente mantenendo l’incarico all’interno dello stesso comune, o comunque assecondando l’eventuale preferenza del dirigente, se non oggetto di conflitti di interesse”.
Infine, l’Anac puntualizza che la rotazione dei dirigenti scolastici non deve intendersi quale “forma di sfiducia o di punizione nei confronti del dirigente scolastico” ma che si tratta di uno “strumento di prevenzione della possibile insorgenza di collusioni, incrostazioni o di pressioni esterne”.

La norma sull’anticorruzione

La norma è stata introdotta dalla legge Severino, che inserisce nell’ordinamento giuridico italiano una norma finalizzata alla corruzione nella pubblica amministrazione (Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione), ed interessa anche l’amministrazione scolastica. La ratio alla base della norma è quella di “evitare che un soggetto sfrutti una posizione di potere o una conoscenza acquisita per ottenere un vantaggio illecito”.
Il recente scandalo, riguardante alcune aggiudicazioni, che ha coinvolto una dirigente e alcuni funzionari del ministero dell’Istruzione e del merito, probabilmente, ha fatto spinto l’Anac ad estendere anche ai presidi le misure previste dalla legge Severino. In vista anche della consistente massa di denaro provenienti da Pnrr (circa 4,7 miliardi di euro)  che si apprestano a gestire i capi d’istituto.

La legge è uguale per tutti?

Siamo davvero tutti uguali davanti alla legge?
Sicuramente la corruzione non è uno dei principali problemi della scuola dove i casi accertati sono senza ombra di dubbio isolati. Molto più diffuso è invece il clima di prepotenze, vessazioni, tensioni e di gestione autoreferenziale della scuola che alcuni Dirigenti scolastici grazie ad una corte di collaboratori, vassalli, valvassori e valvassini interpretano le norme a loro piacimento e creano in non poche scuole un clima di disagio e, in qualche caso, di soprusi e violenze.

Per questo crediamo necessario applicare la legge.
Dura lex, sed lex

 

ANAC – Rotazione ordinaria del personale. FAQ in materia di Anticorruzione. La sezione è stata aggiornata successivamente alla emanazione del PNA 2019-2021. FAQ aggiornate al 26 marzo 2021

 

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ANAC, i presidi devono ruotare: in ballo 4 poltrone su 10 ultima modifica: 2023-01-13T06:03:17+01:00 da
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